"Luce triplicata: chiusi a pranzo"

Marilina Caravelli (Le Giare): "Unica soluzione. Non vogliamo aumentare i prezzi per i nostri clienti"

Il costo è quasi triplicato (da 9 a 27 centesimi al kilowatt). Marilina Caravelli del ristorante Le Giare, via della Vecchia Tranvia, che gestisce con il marito Roberto Orsucci, fa i conti sulle bollette di giugno e luglio. E ribadisce la decisione di "chiudere a pranzo".

Avete già calcolato di quanto saranno gli aumenti?

"A giugno, abbiamo pagato 602 euro di luce, a luglio 714 euro, abbiamo un forno elettrico. E immaginiamo già che ad agosto sia ancora più alta annullando i mancati costi della settimana di ferie dove, però, non abbiamo neppure guadagnato".

Da qui la contromisura.

"A pranzo resteremo chiusi perché lavoriamo con chi mangia fuori casa tenendo prezzi bassi per garantire un servizio, ma non ne vale la pena. Un piatto di pasta lo mettiamo a 6-7-8 euro. Non vogliamo aumentare i prezzi, cerchiamo un equilibrio. Ma non è una scelta... magari riapriremo la domenica a ottobre".

E i clienti che cosa vi dicono?

"Sono felici perché quando guardano il conto restano piacevolmente sorpresi. Ci dispiacerebbe deluderli. Ma sono preoccupati, in generale, per l’inverno".

Una situazione simile a quella del Covid.

"Sì, anche se in quel caso, chi era in smart working comunque consumava. Ho sempre tante idee ma inventarsi qualcosa adesso è difficile, perché il prezzo della materia prima è aumentato".

Un esempio?

"La pizza. Anche se si rinuncia a quelle più elaborate, la mozzarella da 50 è passata a 70 centesimi".

Fate sempre l’asporto?

"Sì, ma non le consegne a domicilio per il boom del carburante. E’ difficile ma noi andiamo avanti sempre".

Antonia Casini