L’insegna del ’600 con San Ranieri torna all’antica farmacia Bottari

Riposizionata dopo il restauro di Massimo Bonino: è l’originale, quando la bottega era dedicata al patrono "Si pensava che fosse stata creata nell’Ottocento ma la Sovrintendenza l’ha retrodatata di due secoli".

L’insegna del ’600 con San Ranieri  torna all’antica farmacia Bottari

L’insegna del ’600 con San Ranieri torna all’antica farmacia Bottari

di Antonia Casini

Simbolo di Pisa e dell’allora bottega dedicata a San Ranieri. E’ tornata ieri nella sua sede originale dopo il restauro nel primo giorno del mese dedicato alla città, il Giugno pisano. La sopra insegna della farmacia Bottari in Borgo Stretto ritrae proprio il santo patrono vestito da pellegrino mentre prega e, in basso, un angelo (putto alato) che sorregge un libro con la copertina rossa e la croce bianca, simbolo e stemma di Pisa.

Il fondo in cui oggi si trova la farmacia fu infatti acquistato da Andrea Paperoni nel 1692 e adibito a spezieria che passò poi alla famiglia Mantellassi. Fu quasi 200 anni fa (1825) che Antonio Bottari, botanico molto conosciuto all’epoca, e avo dell’attuale titolare, la comprò trasformandola e creando in pieno centro un punto di ritrovo per gli intellettuali, tra cui Vaccà, Centofanti, Studiati, Fedeli e Carlo Markò. E’ stato il restauratore Massimo Bonino di Lucca - seguito passo passo dalla Soprintendenza - a ripulirla e a renderla nuovamente leggibile.

"La sopra-insegna della Farmacia Bottari è composta da due elementi lignei separati: un cartiglio sottostante, riportante la scritta “antica farmacia all’insegna di S.Ranieri” di relativa recente fattura (inizi del secolo scorso), ed un tondo raffigurante S.Ranieri", spiega il maestro artigiano. "L’opera, risalente presumibilmente alla metà del ‘600, riportava sul retro l’impronta di un gancio metallico a testimonianza che, prima di quest’ultima ubicazione, poteva essere stata esposta all’interno di un ambiente privato. Entrambi i manufatti erano coperti da uno spesso strato di sporcizia, formato da vernici ossidate e polvere". "La superficie del S.Ranieri si è rivelata molto sofferente in quanto il colore, sottoposto ad agenti atmosferici anche se mitigati dalla posizione sotto i loggiati, si è “rappreso” in tanti piccoli punti che fortunatamente hanno però mantenuto una buona adesione al supporto. Il ritrovamento di una squillante cromia, anche se notevolmente modificata nella struttura fisica, è stata una positiva sorpresa". Ora è protetta da un vetro.

"Quando l’abbiamo tolta per restaurarla – racconta Antonio Bottari – sul retro abbiamo trovato un pezzo della Gazzetta dello Sport del 1948: era stata infatti smurata durante il Secondo conflitto mondiale e fu rimurata poco dopo la guerra, evidentemente in quell’anno. Si pensava che risalisse all’800 ma in questa occasione si è scoperto essere molto più antica".