Legambiente sulla Grillaia "Basta profitti"

L’associazione ricorda che "il sito doveva essere già chiuso molti anni fa"

La discarica La Grillaia, nata nel 1990 per accogliere 350mila metri cubi di rifiuti urbani ed arrivata ad accogliere un milione e mezzo di rifiuti compresi i fanghi conciari, "in questi 22 anni poteva essere chiusa e mantenuta in post-gestione ancora per pochi anni dal proprietario", attacca Legambiente. "Perciò la scusa della “messa in sicurezza” non può ora diventare oggetto di ulteriori profitti a scapito – si legge in una nota – della tranquillità dei cittadini e di un sano sviluppo del territorio della Valdera".

"Dobbiamo sentirci rassicurati dalle dichiarazioni degli enti che hanno valutato il progetto di smaltimenti di amianto in Valdera? – si chiede Legambiente – Arpat ha espresso parere favorevole al progetto, ma questo non ci rassicura affatto, infatti lo stesso ente aveva già analizzato e approvato i progetti che hanno portato alla situazione attuale. Stessi accurati pareri positivi erano stati rilasciati dallo stesso ente anche alla discarica del Tiro a segno di Cascina dove, ancora una volta, è stata necessaria “una messa in sicurezza” dopo la chiusura".

Il dibattito è dunque aperto mentre Chianni, in solitaria o quasi, sta cercando di riaprire il confronto con la Regione che ha autorizzato il progetto che sta per partire. Nel frattempo anche l’amministrazione di Terricciola, col sindaco Mirko Bini, sta tenendo alta l’attenzione sul tema ambientale. E non solo.