Lavoro, ancora poche risposte: "Esaudite 358 domande su 418. Fare rete tra enti e imprese"

I dati dell’Agenzia regionale Toscana per l’impiego (Arti) per il 2023 e il convegno del Comune "Questo incontro non è un traguardo ma la tappa di un percorso da portare avanti insieme" .

di Gabriele Masiero

PISA

"Finora abbiamo ricevuto 418 richieste di posizioni lavorative e ne abbiamo soddisfatte 358, mentre le candidature pervenute sono state 1728 (di cui il 40% sono domande presentate dagli stessi utenti che si candidano per diverse posizioni lavorative) e nell’’85% dei casi abbiamo incrociato la domanda con l’offerta". Sono i numeri del 2023 diffusi ieri da Serena Vella, responsabile pisana dell’Agenzia regionale Toscana per l’impiego (Arti), durante il suo intervento al convegno promosso dal Comune (nella foto i protagonisti) , in collaborazione con le associazioni del territorio, e incentrato sulle politiche inclusive per il lavoro. Ma i numeri non dicono tutto e c’è ancora molto da fare. Del resto, era stato l’avvocato Michele Palla, nella sua relazione introduttiva, a riassumere con chiarezza il tema dell’autodeterminazione delle persone disabili: "L’accesso al lavoro permette di guadagnarsi uno stipendio: è il corrispettivo dello stato sociale". Da qui la considerazione finale di Vella: "Gli aspetti positivi sono l’aumento delle aziende (quelle che per legge devono assumere una quota di lavoratori con disabilità) che, chiedono la co-progettazione degli interventi e il lavoro di rete con le associazioni per l’analisi di posizioni scoperte e l’invio dei curricula degli iscritti". Aspetto ripreso anche dall’assessore alla disabilità Giulia Gambini: "Questa giornata non è un traguardo, ma la tappa di un percorso che l’amministrazione comunale intende svolgere insieme alle associazioni di rappresentanza e tutela delle persone disabili, ma anche con gli altri enti e il mondo delle imprese per sviluppare un ecosistema di relazioni che sappia elaborare risposte più efficaci, tempestive e personalizzate. Una sfida che dobbiamo accettare tutti insieme". Su questo aspetto, ha sottolineato Maria Antonietta Scognamiglio, consigliera delegata della Provincia a istruzione e formazione, "insiste anche il Patto per il lavoro locale che raccomanda una formazione continua alle fasce deboli della popolazione occupata per la loro riqualificazione, ma anche a imprenditori di micro, piccole e medie imprese, dirigenti e manager su tematiche trasversali quali la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, la parità di genere e la disabilità".

Infine, Annalisa Cecchetti di Anmic, nel corso della tavola rotonda conclusiva insieme alle organizzazioni datoriali (Unione industriale, Confcommercio, Confesercenti, Confcooperative, Cna e Coldiretti) ha ribadito che "il lavoro è un diritto esigibile per tutti e spetta anche al mondo delle imprese creare le condizioni per renderlo accessibile: questo momento di confronto con il mondo delle imprese ci aiuta a individuare buone prassi e necessità per favorire l’inclusione". Nel pomeriggio al Cus si sono svolte le dimostrazioni sportive (nelle foto).