MARIO FERRARI
Cronaca

L’Aoup "Così manterremo l’alto tasso di produzione"

La direttrice generale Silvia Briani: "Con 850mila euro di fondi europei, 257 slot di sala operatoria per smaltire 600 interventi non urgenti rimasti in attesa".

"Noi cerchiamo di mantenere alto il tasso di produzione dell’Aoup e questo finanziamento ad hoc ci permette di dare una risposta a quei pazienti non urgenti che sono da tempo in attesa". È netto il giudizio della direttrice generale dell’Azienda ospedaliera universitaria pisana, Silvia Briani, sulla manifestazione di interesse dell’Aoup per acquistare, con 850mila euro di fondi europei, un servizio di ricovero e sala operatoria per permettere di smaltire 600 interventi chiururgici in attesa dal 2021. Si tratta di 257 slot di sala operatoria da 6 ore ciascuno per un massimo di 5 interventi a seduta. Le prestazioni saranno appaltate alla sanità privata, ma eseguite da èquipe miste composte dai chirurghi e personale qualificato dell’Azienda e dagli operatori delle strutture private.

"Avevamo l’opportunità per smaltire una coda che dura dal 2021 e l’abbiamo colta - spiega Briani - viceversa avremmo dovuto gestirla con fasce orarie più disagiate: in questo modo risulta più semplice". Le tempistiche sono chiare: il termine finale per l’erogazione delle prestazioni è fissato al 31 dicembre 2024. I seicento interventi arretrati sono legati alla chirurgia minore e urologia, operazioni per le quali non c’è una situazione di urgenza perché, come afferma la direttrice generale "tutte le chirurgie urgenti le riusciamo a eseguire in azienda, al punto che nel 2023 le operazioni sono aumentate rispetto al 2019. Questo stanziamento - continua Briani - ci aiuterà a smaltire le ultime liste d’attesa e per velocizzare questo procedimento ci affidiamo ai privati".

In merito al pensiero che l’appaltarsi alla sanità privata possa essere un segno di debolezza del settore pubblico, la direttrice generale definisce "sconnessi" i ragionamenti che vedono una connessione tra l’indebolimento nazionale della sanità pubblica e l’acquisto di questo servizio ad hoc. "Abbiamo un livello di affiliazione alla nostra struttura molto alto - ribadisce -. Il nostro è un ospedale importante, di prestigio e pieno di ottimi professionisti. Non è un segnale di debolezza in favore dei privati: compriamo un servizio per rispondere alle esigenze dei nostri pazienti. Noi vogliamo essere pragmatici e dare un servizio - conclude - le nostre 50 sale operatorie lavorano a pieno regime. Vogliamo usare un booster per offrire un servizio ancora migliore e rispondere a quei pazienti le cui condizioni creano disguidi nella vita di tutti i giorni".