L’affluenza crolla, il Pd e FdI no. Mazzeo macina preferenze e spera. Ceccardi deve rincorrere Vannacci

I dem primo partito in provincia. L’alleanza Verdi/Sinistra del pisano Fratoianni supera lo sbarramento

di Gabriele Masiero

PISA

Con l’affluenza che crolla di oltre il 6%, (al 60,96%) ci sono gli exit poll a regalare il bicchiere mezzo pieno ai partiti principali, con la sinistra del pisano Nicola Fratoianni che può brindare prima di tutti gli altri per la certezza di aver centrato i due obiettivi principali di questa tornata elettorale europea: l’alleanza Verdi/Sinistra infatti supera abbondantemente ovunque la soglia di sbarramento e porta a Bruxelles la candidata-feticcio Ilaria Salis. Anche nelle terre di Pisa il dato di Avs sarà soddisfacente, per tutti gli altri è una notte insonne a contare voti e preferenze in attesa di tuffarsi già oggi negli scrutini dei 26 comuni che sul territorio dovranno eleggere i sindaci. Lo spoglio procede piuttosto a rilento e fare previsioni è complicato anche ragionando solo sui dati delle 413 sezioni elettorali della provincia di Pisa. Il Pd tira un sospiro di sollievo sia per le proiezioni nazionali, sia per la tenuta su scala provinciale dove pare riuscire a confermarsi piuttosto saldamente come primo partito, incalzato da Fratelli d’Italia ma staccando enormemente tutti gli altri dove quasi nessuno riesce a raggiungere la doppia cifra. Men che meno la Lega che a notte fonda è stimata attorno all’8%, sostanzialmente in linea con il dato (già deludente) delle elezioni politiche del 2022 e lontanissima dal trionfo delle europee del 2019, ormai sempre più una foto sbiadita dei trionfi del Carroccio.

Se nelle stanze dei bottoni i big dei partiti analizzano dati e flussi i candidati e i loro entourage restano incollati a pc, tablet e chat di Whatsapp a caccia di ogni indizio utile per provare a immaginare quale sarà, forse già oggi, il loro destino. Antonio Mazzeo, in corsa con il Pd, macina preferenze nella nostra provincia ma deve attendere i risultati di tutta la circoscrizione per sperare in un seggio europeo (approfittando anche della rinuncia scontata della segretaria Schlein). Notte insonne e con tanto batticuore anche per Susanna Ceccardi, europarlamentare uscente della Lega (eletta in Europa proprio negli anni d’oro salviniani) e ora costretta a giocare sostanzialmente in difesa per guardarsi anche dalla competizione interna scatenata dalla discesa in campo del generale Roberto Vannacci, con il quale ha corso sostanzialmente in ticket e che alla fine potrebbe soffiargli lo scranno all’eurocamera. L’andamento iniziale dello scrutinio nella circoscrizione dell’Italia centrale ha visto largamente avanti il discusso ufficiale residente a Viareggio, con Susy costretta a rincorrere. Nessuna chances europea per le altre due candidate pisane in corsa: Cristina Bibolotti (Azione) e Laura Silo (Libertà) entrambe come da pronostico molto lontane dalla soglia di sbarramento.