L’accesso alle cure è un diritto. Ma è veramente così per tutti?

La sanità pubblica sta diventando un mondo di privilegi, riservati a coloro che possono pagare. CLASSE II F SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO "FUCINI", SUCC., PISA.

L’accesso alle cure è un diritto. Ma è veramente così per tutti?

L’accesso alle cure è un diritto. Ma è veramente così per tutti?

C’era una volta un chirurgo di nome Gino Strada, autore di un libro intitolato "Diario di un sogno possibile" che apre gli occhi al lettore su un mondo parallelo dove l’uguaglianza della cura non esiste. Le disparità sanitarie riguardano non solo le regioni povere o colpite dalla guerra, ma anche alcune zone dei paesi cosiddetti ricchi. C’è una stretta relazione fra le disuguaglianze e il contesto. Il paese che ha la migliore sanità è il Giappone e In Italia funziona meglio a Bolzano, Trento ed Emilia-Romagna.

Le persone che appartengono ai gruppi più svantaggiati (soprattutto i bambini) necessitano di più attenzione poiché sono colpiti da alti tassi di malattie, disabilità, morte e tendono ad usare meno i servizi sanitari e quelli per la prevenzione. Questa è una situazione largamente diffusa nei paesi svantaggiati, colpiti da povertà ed eventi bellici. In queste zone i minori sono colpiti da malattie curabili, ma mortali per mancanza di farmaci, come gli antibiotici. Nelle nostre case ce ne sono in sovrabbondanza e spesso scadono e finiscono nella spazzatura. I bambini muoiono soprattutto in Africa centrale e occidentale di malaria, morbillo, diarrea, Aids 14.000 bimbi morti ogni giorno 200.000.000 bimbi malnutriti ecc. Queste sono cifre che si leggono sui libri dove studiamo e spesso in quelli che parlano di Agenda 2030. Nel 1978 è nato il sistema sanitario nel nostro paese, che dovrebbe garantire il diritto alla cura per tutti, come recita l’art.32 della nostra Costituzione Ricordiamoci che la nostra Costituzione prende spunto dalla dichiarazione dei diritti umani del 1948,ma è rispettata davvero? In Italia il divario tra il mezzogiorno e il nord è notevole. Spesso nelle nostre famiglie si sente protestare perché si aspetta tanto per le visite mediche in ospedale e si ricorre ai medici delle cliniche private dove le visite mediche costano tanto. E allora come fanno a curarsi le persone che non hanno soldi? Nel caos che si è creato nella sanità tra pandemia e appuntamenti rimandati e visite non fatte in ospedale, le persone si sono dovute rivolgere a strutture private dove si paga e i costi ultimamente sono aumentati. Come dimostra il sito del Ministero della Salute, i tre principi guida del nostro sistema sanitario nazionale sono universalità, equità e solidarietà. Questo significa pari esigibilità di tutte le prestazioni comprese nei livelli essenziali di assistenza in tutte le regioni italiane. Perché affidarsi al buon cuore delle persone per avere accesso alle cure di qualità? Siamo tutti esseri umani: abbiamo tutti gli stessi diritti, ci piace pensare che ognuno di noi possa dare il proprio contributo per permettere alle persone disagiate di poter avere delle cure di qualità grazie ad associazioni come Emergency, Unicef, Onu, Save the Children… E meno male che esiste il volontariato che agisce per promuovere una cultura di pace e solidarietà , ma soprattutto di inclusione. Ma la "Cosa Pubblica" dov’è?