
"La mia ricetta per Pisa Una più stretta sinergia tra tessuto produttivo e i poli di ricerca e cura"
di Gabriele Masiero
PISA
"Vogliamo costruire una democrazia liberale con personalità, soggetti e associazioni interessate a fare esclusivamente politica, a patto che ci siano concordanza di valori, coerenza di contenuti e aderenza alla realtà. Vogliamo riportare al voto le persone disilluse e scoraggiate e rompere il bipolarismo che soffoca l’Italia e l’offerta politica pisana". Così Rita Mariotti, cardiologa di 73 anni, candidata sindaca del terzo Polo (Azione, Italia viva, Psi e Liberal Forum) presenta la il manifesto politico centrista.
Lei ha militato a lungo nel centrosinistra in passato, che cosa l’ha spinta a candidarsi autonomamente?
"Il mio cuore continua a battere a sinistra ma il programma di Martinelli non mi convince. Men che meno quello di Conti: entrambi mancano di una visione globale e le loro proposte sono poco coraggiose e incapaci di vedere un futuro che vada al di là di un mandato elettorale. Pisa per crescere ha bisogno di ascolto e partecipazione e stretta cooperazione con le grandi istituzioni di ricerca e cura e tessuto produttivo, in un ambito territoriale più vasto del comune e con proiezioni in Europa e nel mondo".
Sanità, infrastrutture, mobilità, Tpl: quali sono le sue ricette?
"Sulla sanità un sindaco non può fare molto, tranne chiedere che siano pienamente e correttamente adottate tutte le modalità previste nel Piano Regionale. Anche l’apertura di Case di Comunità, a valenza sociosanitaria, diverse dalle Case della Salute possono essere inaugurate ma non programmate da un sindaco. Sulla mobilità dobbiamo coinvolgere tutti per un aggiornato piano complessivo, che parta dallo studio dei flussi e permetta di arrivare a condizioni di ridotte emissioni: dunque più bici e meno macchine, con la richiesta di modifica del contratto con Autolinee Toscane per nuovi percorsi e mezzi pubblici i elettrici in attesa di tramvie per le direttrici cittadine e metropolitana di superficie per i collegamenti con le città vicine oltre a un collegamento veloce per Firenze. È necessaria la tangenziale nord est, per ridurre l’impatto del traffico, che aumenterà al completo trasferimento del Santa Chiara perché all’ospedale devono arrivare non solo persone, ma merci di ogni tipo. Infine, l’aeroporto deve tornare strategico ottenendo le dotazioni e i lavori concordati al momento della vendita al privato".
Turismo e sostenibilità economica e ambientale possono andare d’accordo? Come?
"Il Comune deve istituire un tavolo di coordinamento perché nella promozione turistica serve una gestione integrata dell’offerta turistica di Pisa come capitale di area vasta, gestita, pubblicizzata e diffusa sotto un unico indirizzo con l’identificazione di itinerari tematici che collegano fra loro i diversi attrattori, compreso il Parco di San Rossore che deve essere integrato all’offerta cittadina, potenziando anche la mobilità turistica sull’Arno".
Da medico come vede lo stato di salute della città? Serve un welfare diverso?
"Pisa è più ‘malata’ di prima, soprattutto perché è peggiorata la prevenzione e la cronicità, con allungamento intollerabile delle liste di attesa per le prestazioni e sovraffollamento indotto dei pronto soccorso. Calenda ha fatto un ottimo progetto per sanare tutto ciò, ma occorrono finanziamenti importanti, mentre l’attuale governo ha tolto alla Sanità 5 miliardi anche quest’anno. Il ricorso alla sanità privata ingigantisce le disuguaglianze sociali. Il volontariato può dare un grande aiuto, ma deve migliorare gli standard e non vicariare il Sistema Sanitario Nazionale. Si può fare molto di più sul sociale: rivedere i piani di edilizia residenziale pubblica, terminando i nuovi edifici e riqualificando i vecchi, rendendoli tutti energicamente sostenibili e rendendo più trasparente il processo di assegnazione, vigilare e controllare, con la collaborazione della Guardia di Finanza, che nelle case popolari non ci siano fenomeni di subaffitto al nero di immobili assegnati a persone diverse da quelle che risultano attualmente affittuari".