La Maremma è l’area più in sofferenza

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Fabrizio

Filippi*

Con l’innalzamento delle temperature è allarme siccità nelle campagne maremmane dove sono a rischio le semine primaverili di pomodoro, girasole, mais e soia, ma anche le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali ed anche gli ortaggi e la frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo Made in Tuscany sulle tavole dei toscani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari.

Insomma c’è di che essere allarmati per l’arrivo di Scipione, l’anticiclone africano che investirà tutta la Penisola con valori addirittura fino a 40°C in certe zone.

La Maremma è sicuramente l’area più in sofferenza di tutta la regione.

L’ondata anomala di caldo fuori stagione aggrava la sete dei campi e manda in tilt gli allevamenti dove sono già accesi i ventilatori anti-afa e rischia di scarseggiare il fieno. La pioggia caduta in questi due mesi non è sicuramente stata sufficiente per portarci fuori dalla situazione di siccità verso cui il territorio si sta dirigendo soprattutto per la maremma dove non c’è una rete di irrigazione adeguata al fabbisogno. In questo senso è tempestiva l’attivazione da parte del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud dell’impianto irriguo in gestione, che permette l’approvvigionamento di 3.300 ettari a sud-ovest di Grosseto.

Il caldo e la siccità contribuiranno a far lievitare ulteriormente i costi delle aziende zootecniche, tra le più colpite dai rincari con aumenti dei costi di produzione del 60%, sia per tenere accesi i ventilatori nelle stalle sia per reperire l’alimentazione necessaria per mucche, maiali e polli.

*Presidente Coldiretti Toscana