"La base militare si farà a Coltano o nei dintorni"

Le risposte del Governo all’interpellanza. Manifesta replica: "Sono inaccettabili"

di Gabriele Masiero

PISA

Se l’ipotesi di realizzare a Coltano una grande base militare che raggruppi i carabinieri del Gis, del Tuscania, del nucleo regionale cinofili e i nuovo reparto di tutela della biodiversità "non dovesse trovare la piena condivisione saranno prese in considerazione ulteriori soluzioni, eventualmente individuate insieme agli enti locali, fermo restando che le forze da allocare hanno l’esigenza di trovare una sede vicina" alle altre forze armate (in particolare i parà della Folgore) e "all’aeroporto militare di Pisa, per assicurare l’immediato trasporto in caso di necessità operative". È la chiosa dell’articolata risposta del Governo all’interpellanza presentata dalle parlamentari di Manifesta (Potere al popolo e Prc), Yana Ehm e Simona Suriano, che si sono dette "insoddisfatte della posizione del Governo, che non ha fornito né risposte né trasparenza". L’esecutivo ha ribadito "la collocazione dei reparti speciali in una nuova caserma, soluzione per la quale da tempo l’Arma ha avviato mirate ricerche, è assolutamente indispensabile per non depauperare i livelli di efficienza operativa a danno della sicurezza del Paese" e non rinuncerà a procedure semplificate che tuttavia non escludono "la valutazione di impatto ambientale" pur annunciando che la realizzazione dell’opera sarà affidata "a un commissario straordinario per consentire l’attivazione di ulteriori rilevanti strumenti di semplificazione procedurale". Il Governo ha ricordato che la base (73 ettari di superficie e circa 445 mila metri cubi di nuove edificazioni) avrà "bassissimo impatto ambientale e paesaggistico che, oltre agli interventi di mitigazione e compensazione individuati durante l’iter di approvazione, garantiranno emissioni pressoché nulle grazie alla coibentazione delle superfici verticali e orizzontali e al ricorso a sistemi di riscaldamento e condizionamento con impianti fotovoltaici e solare termico", che i progetti erano stati "illustrati nel 2021 al presidente del Parco, Lorenzo Bani".

"L’opera - si spiega – creerà potenzialmente un indotto stimato di circa 5-6 milioni di euro con molte decine di persone direttamente impiegate dalle ditte appaltatrici di servizi generali: saranno realizzati un asilo nido e rilevanti impianti ginnico-sportivi, a disposizione anche della collettività". Risposte che Manifesta definisce "inaccettabili". Intanto Una città in Comune e Rifondazione rilanciano la mobilitazione: "Presidio sotto il Comune il pomeriggio del 26 aprile, perché il consiglio comunale dia mandato al sindaco per l’incontro del 4 maggio per il ritiro del progetto e il no alla base a Coltano o altrove". E accusa il Governo perché la scelta del commissario straordinario è "un altro schiaffo a qualsiasi forma di partecipazione della cittadinanza".