L’educatore di cani che abbatte gli stereotipi

I padroni (spesso) vogliono migliorare il carattere dei propri amici a 4 zampe "E c’è chi è convinto che il proprio animale sia anche... razzista"

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Rieducare i cani per combattere gli stereotipi. "Non ci crederete ma molte persone vengono da me con la convinzione di avere cani che non sentono, che non capiscono o che sono … razzisti! Il motivo? Magari non obbediscono ai proprietari oppure abbaiano alle persone di colore, semplicemente perché nel periodo di socializzazione del cane non sono mai entrati in contatto con persone di altre etnie. Un comportamento naturale che può essere superato con l’educazione o con gite alla stazione o nei centri urbani". A parlare è l’istruttore cinofilo Luca Santamaria che ha fondato da dieci anni Family dog’s, alle porte di Perignano. Un asilo che è un luogo dove i cani possono socializzare tra loro tra un’attività e l’altra. "I miei clienti? – racconta – Sono persone che amano i loro cani. L’idea dell’asilo nasce dalle esigenze dei miei clienti. Avevo un lavoro da impiegato a tempo indeterminato, ho lasciato tutto e deciso di rischiare e far diventare la mia passione il mio lavoro.

Da quel giorno i servizi sono esplosi: dai corsi, all’educazione, fino alle uscite o alle giornate in gruppo e poi pet therapy, recupero comportamentale, zooantropologia nelle scuole fino all’ultimo nato, il servizio di wedding dog sitter. In cosa consiste? Ci occupiamo dei cani degli sposi. Il cane ormai fa parte della famiglia e molti chiedono che sia presente anche durante il giorno più importante della loro vita. Tra qualche mese saremo presenti a un matrimonio per cui gli sposi ci hanno chiesto di insegnare al loro amico a quattro zampe a portare le fedi all’altare. Lo faremo ma senza ridicolizzarlo". L’asilo funziona proprio come la scuola dei cuccioli d’uomo. Chi non vuole lasciare il proprio cane in solitudine durante la propria assenza può portarlo a Perignano. "Da qui saranno passati un migliaio di cani – continua – un lavoro che non può nascere dalle mode del momento. Serve passione ed esperienza per far vivere il cane in famiglia in maniera diversa". Il compito di Luca non finisce quando vengono riconsegnati i cani ai proprietari, continua con attività specifiche anche a distanza.

"Durante il lockdown – spiega – in moltissimi mi hanno chiamato perché non riuscivano a gestire il proprio cane in casa. Così ho ideato una serie di problem solving casalinghi, realizzati dal mio salotto e pensato per i salotti dei miei clienti. Nelle prossime settimane ho in programma una serie di live con specialisti e alcuni weekend di approfondimento". Luca nel suo lavoro quotidiano può contare su un aiutante speciale sul campo. Si tratta del suo cane Medea capace di calmare gli animi degli altri ospiti dell’asilo quando si accendono, sedare i conflitti e far emergere il carattere anche dei più timidi".

Sarah Esposito