
Scorretti inquadramenti, straordinari non pagati, mancata attenzione alle richieste dei lavoratori, difficoltà di relazioni sindacali: sono le criticità denunciate dai sindacati dei dipendenti (più di 200) di Ingegnerie Toscane che ha sede a Pisa e a Firenze e che ha tra i principali soci Publiacqua spa e Acque spa (entrambe detengono il 47,17% delle quote) e, tra gli azionisti minori Acquedotto del Fiora, Geal, Uniacque, Umbra Acque, Acea. Le Rsu dell’azienda, sostenute da Filctem Cgil, hanno alzato le barricate e proclamato lo sciopero per oggi. L’azienda si occupa di progettazione e delle attività necessarie per "mettere a terra" gli investimenti relativi al mantenimento e allo sviluppo del servizio idrico (acquedotto, fognatura e depurazione). "Da tempo – spiega Paolo Bruni, referente di Filctem Cgil – con le Rsu aziendali abbiamo tentato di confrontarci con la direzione aziendale in merito all’organizzazione del lavoro, all’applicazione contrattuale, agli orari e alla gestione dell’emergenza Covid ma la mancanza di risultati ed attenzione alle richieste dei lavoratori, insieme ad una difficoltà di relazioni emersa ai tavoli di trattativa, hanno portato alla dichiarazione di sciopero". "Siamo consci dell’importanza degli ingenti investimenti necessari al settore – spiegano -, così come delle ricadute anche occupazionali a questi collegate ma non può essere il pretesto per annullare i diritti dei lavoratori e massimizzare i profitti aziendali facendo leva sulla pandemia. Stiamo assistendo da tempo ad attribuzione di incarichi di responsabilità e complessità senza il riconoscimento del corretto inquadramento contrattuale e a pressanti richieste di prolungamento dell’orario di lavoro senza gli adeguati riconoscimenti retributivi".
"Lo Smart Working emergenziale, che consente alle aziende di disporne senza accordi né individuali né collettivi – prosegue la nota congiunta di Filctem e Rsu - non può essere la scorciatoia per aumentare le prestazioni e ridurre i costi rifiutandosi, tra l’altro, di avanzare una concreta proposta per la gestione di questa tipologia di lavoro dopo il termine dello stato di emergenza". "Quello di oggi sarà il primo giorno di sciopero di un pacchetto di tre giornate entro il mese di febbraio. Cercheremo di garantire i diritti degli utenti al mantenimento del servizio – garantiscono -, e resta la nostra disponibilità a rispondere a una eventuale convocazione da parte dell’azienda".