
di Francesco Ingardia
Otto ricercatori del Dipartimento di Scienze veterinarie dell’Università di Pisa fra i più citati e influenti al mondo nel loro settore per il 2021.
E a incoronarli è nientemeno che un professore della Stanford University, senz’altro uno dei più famosi e prestigiosi, nonchè esclusivi, college californiano, situato nella contea di Santa Clara.
Dati alla mano, secondo la classifica annuale, giunta quest’anno alla terza edizione, redatta dal docente John P.A. Ioannidis, i ricercatori e professori del dipartimento universitario pisano Mario Giorgi, Simone Mancini, Chiara Mariti, Angelo Gazzano, Francesca Mancianti, Filippo Fratini, Valentina Ebani e Fabrizio Bertelloni rientrano nella fascia elitaria del top 2% degli scienziati per settore.
Senza perdersi troppo in tecnicisimi, per il professore è stato possibile stilare la classifica partendo da una banca dati di riferimento, la banca dati Scopus: un vero e proprio "database bibliografico citazionale appartenente alla casa editrice Elsevier" - riporta la nota resa pubblica dal dipartimento ndr -. Quindi un contenitore di riviste scientifiche di tutto il mondo, che ha il segunte funzionamento di base: quando un ricercatore pubblica uno studio, se ritenuto dalle varie comunità scientifiche valido, innovativo o di contenuti o metodologie all’avanguardia, la probabilità che lo studio venga citato è molto alta. Va da sè che, quanto più uno studio è citato, maggiore sarà influente il contributo a ’favor di scienza’ dato dal ricercatore al suo settore di competenza.
Per quanto riguarda la branca delle scienze veterinarie e delle produzioni animali, sono stati censiti "166mila scienziati nel top 2% dei quali ci sono 98 ricercatori che afferiscono a centri di ricerca italiani", di cui otto di questi appartenenti al Dipartimento di Pisa.
"Si tratta di un risultato di assoluto rilievo - commenta il professor Francesco Di Iacovo, direttore del Dipartimento di Scienze veterinarie di Pisa - che in parte contribuisce a spiegare il fatto che il nostro dipartimento è salito nelle classifiche internazionali. Siamo primi in Italia nell’ultimo QR ranking e inoltre in sede di valutazione ANVUR siamo rientrati tra i 350 dipartimenti di eccellenza consentendoci di concorrere alla selezione finale dei migliori 180 in Italia".
"Il settore delle scienze veterinarie - aggiunge il direttore - è in una fase di forte evoluzione nella società e nella ricerca. Saper cogliere domande e opportunità emergenti, tanto nel contesto locale quanto in quello internazionale, è di primaria importanza per lavorare bene e avere un impatto sulla società in un’ottica di One health-One welfare - ovvero quel tipo di società che riconosce come centrali le sfide relative a salute, clima e biodiversità ndr -".