Massimiliano Ghimenti, il 26 maggio del 2019 è stato eletto sindaco di Calci. Quanti anni ha e quale lavoro svolge?
"Ho 39 anni e... sì, faccio il sindaco a tempo pieno".
Perché si è candidato a sindaco?
"La verità? Forse, il termine più giusto forse sarebbe ’per vocazione’, ma non ne sono neppure troppo sicuro. Ricordo quando ero bambino, in un tema alle elementari, scrissi che la mia aspirazione era quella di ricoprire il ruolo di primo cittadino. Se lo ricorda la mia famiglia, lo ricordano ancora le mie insegnanti. E’ un’aspirazione coltivata come un servizio: una cosa che fa parte di me da sempre. E’ un ruolo faticoso, stancante, ma il mio pensiero è stato sempre rivolto fin da bimbo verso quella direzione. Non ho sognato altre carriere. I sacrifici, è vero, sono tanti: 24 ore su 24, ogni giorno bisogna ‘esserci’. Ma, sono tante anche le soddisfazioni".
Che cosa rappresenta per lei Calci?
"E’ comunità. Ma è anche radici. E’ certamente bellezza. In definitiva dire che è casa".
Che cosa le piacerebbe realizzare come sindaco? Qual è il suo più grande sogno?
"Come sindaco la mia aspirazione è quella di stare sempre sul pezzo per sostenere una comunità viva e feconda. Sostenere bisogni e offrire servizi".
Al suo "collega" meno giovane, che cosa chiede?
"Di sfruttare al meglio questa esperienza. Può essere davvero un’occasione formativa per poi diventare un giorno, da grandi, amministratori. In generale chiedo al sindaco dei ragazzi di non farsi latore solo dei bisogni della propria scuola. Guardi a tutti i giovani di Calci e faccia qualcosa che interessi più persone possibile. E’ una sfida stimolante e difficile quella che il consiglio comunale dei ragazzi si trova di fronte. Ha un budget a disposizione, tante opportunità, e deve decidere come spendere questi soldi al meglio. Si pensi al bene collettivo del nostro paese".
Sindaco che cosa vuol fare da grande?
"Sono consapevole che un servizio ha un inizio e anche una fine. E’ così. Ripeto, fin da bambino ho sognato di ricoprire questo incarico e voglio continuare a svolgerlo con il massimo impegno e dedizione. Poi, come accade a tanti altri bravi sindaci, quando l’incarico sarà terminato tornerò necessariamente al mio lavoro. Questa è una splendida parentesi della mia vita che voglio onorare fino all’ultimo giorno".
Sa.Ba.