
In migliaia sui Lungarni. Lumini, accesi oltre il 95%: "E biancherie più ricche"
di Antonia Casini
Strade e piazze piene. Ci sono i pisani e anche i turisti. Alle 23, tutti sui lungarni per i fuochi, un’eslosione di colori sulle vie che costeggiano l’Arno dorato. Edizione 2024 della Luminara, c’è voglia di festeggiare dopo gli ultimi anni di Covid. E l’attesa viene ripagata. I lampanini resistono. "Oltre il 95% è rimasto acceso", commenta l’assessore alle Tradizioni storiche Filippo Bedini. La biancheria, che supporta proprio le fiammelle, "è stata arricchita e in parte restaurata, come quella della Chiesa della Spina".
Quest’anno "abbiamo aggiunto anche la scritta sul Ponte di Mezzo per ricordare proprio il santo". "Insomma, questa edizione passerà alla storia".
Dopo centinaia di anni, la tradizione si ripete. La storia della Luminara è antica. Risale a prima del ’600, ma è a partire dal 1688 che questo evento, che attrae migliaia di persone, si rafforza, come ci ha spiegato la professoressa Gabriella Garzella, ora anche presidente della Società Storica Pisana. In quell’anno furono traslate le spoglie del santo in Duomo: "Una festa stupefacente. Le fonti storiche sono ricche di particolari. Alla processione partecipò tutta la città. Da allora la Luminara diviene un appuntamento fisso: un bicchiere, tre dita di acqua con l’olio, il fuoco e le ‘biancherie’".
Si comincia alle 15 con l’accensione, fino all’imbrunire. Bisogna attendere però che il sole scompaia definitivamente per apprezzare tutta la magia: i palazzi si illuminano uno dopo l’altro. Chi non ha mai visto lo spettacolo resta senza parole. Qualche bubbolio si sente, ma fa parte, anche questo, della notte più magica di Pisa.
Bambini, adulti, stranieri: i lungarni in questo caso uniscono. Peccato per la tanta spazzatura lasciata, sarà compito degli operatori ripulire all’alba. Perché oggi è un altro giorno, quello del Palio.