Mario
Lolini*
La pesca e l’acquacoltura italiane, che già soffrono da più di dieci anni per i regolamenti voluti dalla Comunità Europea, adesso sono piegate dal caro gasolio.
Per questo è necessario un intervento immediato per arginare questa
emergenza, un intervento che vada ad aggiungersi a quello che grazie alla Lega si è già riusciti a portare a casa, come – ad esempio – il credito d’imposta fino al terzo trimestre.
Per noi è assolutamente prioritaria la difesa di un comparto fondamentale per
l’economia Italiana, il 2,9% del valore aggiunto del settore primario in Italia. Basti pensare, solo nella nostra zona della provincia di Grosseto, a Porto Santo Stefano o Castiglione della Pescaia.
È ormai evidente la necessità di un ministero efficiente per la sburocratizzazione degli iter amministrativi, con progetti a lungo termine.
La modifica dei regolamenti europei è primaria nella tabella di marcia.
Il pescato italiano deve essere
valorizzato contro una concorrenza sleale del prodotto estero, spesso di bassa qualità e dubbia freschezza.
Servono incentivi per ammodernare la nostra marineria con programma di demolizione che prediliga le
vecchie imbarcazioni.
Vanno rimodulati i canoni demaniali marittimi contro l’attuale tassa, voluta sia dal Partito democrati che dal Movimento 5 Stelle, aumentata del 700% rispetto alla precedente.
La Pesca è l’anima dell’Italia e la Lega si impegna a tutelarla in
ogni modo.
*Deputato
e coordinatore Lega
in Toscana
Candidato mel Collegio Toscana 2
della Camera dei Deputati