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"Il Pd ora alzi lo sguardo. Hanno ragione gli under 40"

Il capogruppo in consiglio Matteo Trapani in vista del congresso dem "Chi ha più esperienza contributi costruttivi, meno giudizi e più consigli".

"Il Pd ora alzi lo sguardo. Hanno ragione gli under 40"

di Gabriele Masiero

PISA

"Le persone sono stanche di leggerci sui giornali per piccole diatribe. Nel prossimo congresso proviamo ad alzare lo sguardo ed affrontare i temi cruciali della nostra organizzazione partitica e, soprattutto, costruire le proposte per Pisa". Parola di Matteo Trapani, capogruppo dem in consiglio comunale in vista del congresso del partito che si celebrerà nelle prossime settimane.

Da capogruppo che aspettative ha?

"Mi aspetto una discussione su temi e prospettive di rilancio della nostra città. Accolgo la proposta dell’appello degli under 40 di una raccolta firme per il rifinanziamento del fondo per la morosità incolpevole cancellata dal governo Meloni, battaglia che in questi mesi abbiamo portato avanti in consiglio tramite nostri atti e il dialogo con i sindacati. Troppi cittadini per garantirsi un tetto e pagare le bollette, finiscono per vivere in condizioni di povertà. Tra i temi che dobbiamo rilanciare vi sono la transizione digitale e la sostenibilità ambientale, il dialogo con l’Università e lo sviluppo, la cura dei quartieri e degli spazi. Poi a 100 anni dalla nascita di Emilio Tolaini vorrei che si riscoprissero alcune di quelle riflessioni sulla città".

Secondo lei il Pd vive al suo interno un problema di ricambio generazionale? Perché?

"Ho letto l’appello lanciato dagli under 40. Pongono un tema serio che ho visto avanzare anche in altre iniziative in questi giorni: riuscire a realizzare un giusto equilibrio tra prospettive politiche che vengono dal passato e uno sguardo al futuro. Non è questione anagrafica, ma serve un cambio di approccio sui grandi temi e coinvolgere persone che portino con sé idee e prospettive nuove. Dopo 5 anni di opposizione e due sconfitte elettorali, abbiamo il dovere di immaginare la città senza sentirci vincolati al passato. Dobbiamo riconnetterci con pezzi di generazioni precarie o studenti con i quali parliamo poco e male, con coloro che sono impegnati nelle scuole, nelle università, nel terzo settore, nel tessuto associativo. Linea di coraggio, rinnovamento e apertura, centrale anche nella proposta di Elly Schlein. Da chi ha più esperienza ci aspettiamo un contributo costruttivo e un supporto effettivo sui temi e sempre meno moniti o giudizi affrettati".

Fallito il tentativo di un gruppo unico del centrosinistra, quale sarà il lavoro all’opposizione in questi anni?

"Il coordinamento politico tra i tre gruppi della coalizione esiste e funziona bene. Chi parlava di gruppo unico non conosceva certo il funzionamento delle istituzioni e dell’opposizione o aveva altri interessi. Con Martinelli e Sofia abbiamo condiviso fin dall’inizio un metodo di lavoro che sta dando buoni frutti. Insieme abbiamo portato decine di atti sul diritto all’abitare, mobilità sostenibile, quartieri, sviluppo e ambiente con particolare attenzione ai lavoratori. Il Pd è primo firmatario di quasi la metà degli atti ispettivi e mozioni depositate da inizio mandato: frutto di un lavoro complesso ma quotidiano del quale ringrazio i consiglieri del gruppo".