
"La tentazione di voler arrivare primi, di voler comunicare una notizia prima degli altri, senza fare un’adeguata verifica di quello che si sta comunicando, è un problema morale". È il monito e il richiamo che l’arcivescovo di Pisa, monsignor Giovanni Paolo Benotto ha rivolto a giornalisti ed operatori della comunicazione pisani, durante la messa nella cappella dell’arcivescovado, per celebrare San Francesco di Sales, il santo patrono di chi esercita il "ministero dell’informare".
"È un dovere informare - ha sottolineato l’arcivescovo – , è un dovere far conoscere ciò che davvero è vero, non ciò che viaggia attraverso i vari canali, ciò che si dice senza opportuna verifica e che costituisce poi un’impalcatura di notizie che non ganno fondamento. Se poi questo lo facciamo accompagnati e sostenuti dalla fede, c’è qualcosa di più che afferisce le motivazioni con cui si agisce, e che aiutano a far crescere in chi viene informato il senso di umanità. è una resposabilità che compete a ciascuno di coloro che operano nel campo della comunicazione. Si può provocare una crescita umana, o un’involuzione a seconda di come presentiamo certe notizie. Ci sono campagne che creano disinforma, e che non dipendono da imperizia o ingenuità, ma sono frutto di una volontà perversa che si serve della comunicazione per fini inconfessabili che mostrano quanto male si può fare. "‘Totum amoris est’, scrive Papa Francesco nella sua lettera apostolica nel quarto centenario della morte di San Francesco di Sales – ha proseguito monsignor Benotto – , tutto è amore. E non bisogna mai dimenticare che la verità ha bisogno della carità e viceversa. Per far sì che la comunicazione serva a dare risposte di santità nella vita delle persone, attraverso il contenuto profondo del messaggio cristiano. La regola base è: se cerco di viverlo sarò capace anche di trasmetterlo".
pz