ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

I vescovi pellegrini bloccati in Terra Santa. Monsignor Cannistrà: "Attesa e preghiere"

L’arcivescovo di Pisa, monsignor Migliavacca di San Miniato e il butese. Simone Giusti di Livorno fanno parte della delegazione scortata . da Gerusalemme in Giordania: "Situazione instabile e imprevedibile".

L’arcivescovo di Pisa, monsignor Migliavacca di San Miniato e il butese. Simone Giusti di Livorno fanno parte della delegazione scortata . da Gerusalemme in Giordania: "Situazione instabile e imprevedibile".

L’arcivescovo di Pisa, monsignor Migliavacca di San Miniato e il butese. Simone Giusti di Livorno fanno parte della delegazione scortata . da Gerusalemme in Giordania: "Situazione instabile e imprevedibile".

Un lungo pellegrinaggio, ma questa volta per tornare in Italia dalla Terra Santa e non viceversa, per l’arcivescovo di Pisa, Saverio Cannistrà, e il vescovo di San Miniato, Giovanni Paccosi, che ieri, insieme a una delegazione di vescovi toscani, sono dovuti fuggire dalla Città Vecchia di Gerusalemme in seguito alle tensioni esplose nella notte tra Israele e Iran. La delegazione si trovava lì in pellegrinaggio proprio nella notte in cui il conflitto è scoppiato. Da lì è partita la lunga fuga per uscire dal Paese e dirigersi ad Amman, in Giordania, dove prenderanno il primo aereo per l’Italia non appena lo spazio aereo sarà riaperto. Contattato da La Nazione, monsignor Cannistrà ha raccontato la fuga: "Siamo in viaggio per Amman – ha detto l’arcivescovo, quando si trovava ancora al confine con la Giordania ad Allenby –, nella speranza di trovare un volo per l’Italia. Siamo viaggiatori pazienti. Diciamo che assomiglia di più a un pellegrinaggio il ritorno a Roma che l’andata a Gerusalemme". È proprio mentre la delegazione si trovava nella Città Vecchia, racconta ancora l’arcivescovo, che hanno sentito le sirene: "Abbiamo solo sentito la sirena e gli allert giunti sul cellulare alle tre del mattino. Abbiamo dovuto lasciare in fretta la Città Vecchia, che stava per essere chiusa, ma siamo riusciti a celebrare la messa al Santo Sepolcro. La situazione è ancora instabile e imprevedibile".

I vescovi toscani sono poi riusciti ad arrivare ad Amman nel pomeriggio di ieri. Come raccontato anche da Simone Pitossi, giornalista di Toscana Oggi, che accompagna il gruppo. Al termine del loro pellegrinaggio, sarebbero dovuti partire da Tel Aviv, ma dopo la chiusura dell’aeroporto, la Custodia di Terra Santa ha organizzato per loro il trasferimento ad Amman, da dove faranno rientro in Italia con il primo volo disponibile. Il gruppo è guidato dal cardinale Augusto Paolo Lojudice, presidente della Conferenza episcopale toscana, che in un videomessaggio pubblicato ieri da Toscana Oggi ha assicurato: "Stiamo tutti bene. Fino ad ora era stata una bella esperienza, gli aeroporti e spazi aerei chiusi, ma siamo arrivati ad Amman, grazie alla collaborazione della Custodia di Terra Santa, del Patriarcato di Gerusalemme e della Nunziatura Apostolica. Ora attendiamo lo sviluppo degli eventi". I vescovi – accompagnati anche da sacerdoti e laici – una volta attraversato il confine, sono stati accolti in un albergo vicino al Terrasanta College dai francescani missionari presenti sul posto. Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della regione Eugenio Giani, "A loro va la vicinanza e la gratitudine della Toscana – ha scritto Giani -, in questi giorni segnati da nuove tensioni, il pellegrinaggio dei vescovi toscani assume un valore ancora più profondo. Un viaggio di fede che diventa un messaggio universale di pace e speranza".