I ragazzi hanno paura del futuro

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Stefano

Romboli*

L’indagine “Psicologi e pandemia” fornisce una fotografia di cosa è successo in Toscana nel periodo dell’emergenza sanitaria. Come è ovvio e scontato si registra un fortissimo aumento di richieste, in generale e in tutte le fasce d’età. Soprattutto gli adolescenti: sono loro a convivere con maggiori disagi e malesseri psicologici: in fortissimo aumento i sintomi ansiosi e depressivi, i problemi relazionali, le fobie sociali, i casi di autolesionismo ecc. Situazioni che emergono anche fra i bambini ma la fascia più esposta e a rischio è quella fra i 13 e i 35 anni, in particolare fra i 13 e i 20 anni: qui si registra il maggiore rischio di isolamento sociale. La preoccupazione principale, per tutti, giovani e diversamente giovani, è la paura del futuro. Non è tutto e solo colpa del covid certamente. Il piano era inclinato già prima ma il peso enorme della pandemia sta aggravando moltissimo. Anche la gestione complessiva dell’emergenza sanitaria incide e alcune misure adottate hanno certamente penalizzato e non poco i minorenni. Spero se ne tenga conto in vista di prossime eventuali strategie perché la convivenza col covid - che non è sparito - sarà ancora lunga e non indolore. Mi auguro piuttosto che la Regione Toscana e le Istituzioni pubbliche locali se ne facciano carico, come promesso, e si possa procedere con soluzioni importanti, a cominciare dalle reti territoriali di sportelli di ascolto e con psicologi di base in grado di perdere il minor numero possibile di situazioni critiche e di non penalizzare chi non ha possibilità economiche. Come Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza ho sempre sentito questa problema come una priorità e farò tutto quanto mi è possibile affinché non si perdano di vista questi aspetti che coinvolgono i più giovani e il futuro che merita di essere vissuto con minor paura e più entusiasmo e fiducia.

* Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza

del Comune di Livorno