
Secondo la relazione sulla situazione energetica in Italia, pubblicata dal Ministero della Transizione ecologica, nel 2020 la domanda energetica italiana è scesa del 9,2% a causa delle restrizioni dovute al Covid-19. La nostra energia deriva per il 40% da gas naturale, per il 33% da petrolio e solo per il 20% da fonti rinnovabili.
Ma chi soddisfa la domanda? Ben il 91% del nostro fabbisogno energetico dipende da importazioni e la percentuale sale addirittura al 93% se si considera la domanda di gas, di cui la Russia è principale fornitore, oltre a essere il secondo produttore mondiale di petrolio. Non stupisce, quindi, la recente impennata dei prezzi di tali risorse, legata all’attuale quanto drammatico conflitto russo-ucraino.
Quale potrebbe essere una soluzione al caro energia? Le energie rinnovabili di problemi ne risolverebbero moltissimi, primo fra tutti quello dell’inquinamento ambientale. Ma sempre dai dati del Ministero della Transizione ecologica risulta che gli investimenti in nuovi impianti per l’energia rinnovabile siano in calo e che, pertanto, l’Italia sia ancora legata allo sfruttamento dei combustibili fossili ed energeticamente dipendente da altri Paesi.
Cosa succederà se non invertiamo la rotta?