
Alberto Mastromarino in una foto di scena che aveva postato sul suo profilo social
Livorno, 5 maggio 2025 – Il baritono e docente livornese Alberto Mastromarino è morto ieri, all'ospedale di Cecina, all'età di 61 anni, dopo una lunga malattia. Di timbro e attitudine scenica inconfondibili, in quasi quarant'anni di carriera ha interpretato pressoché tutti i principali ruoli verdiani, pucciniani e reso giustizia a molti titoli del repertorio verista raramente rappresentati, sui maggiori palcoscenici del mondo e con i più illustri colleghi, direttori e registi di ieri e di oggi. Negli ultimi anni si era anche dedicato all'insegnamento del canto lirico al Conservatorio di Pavia.
Nato a Castelnuovo della Misericordia, in provincia di Livorno, Mastromarino debuttò nel 1987 a Roma, dopo gli studi con Paolo Silveri, nel segno di Verdi come Amonasro in Aida: proprio in questo ruolo è tornato con più frequenza a Verona, dove è stato presenza costante per vent'anni dal 2000 al 2019, tanto del Festival areniano quanto della Stagione lirica al Teatro Filarmonico. Qui ha interpretato decine di recite anche come Scarpia in Tosca, Tonio in Pagliacci, Alfio in Cavalleria rusticana, Sharpless in Madama Butterfly. A testimoniare il suo impegno nel repertorio meno frequente, rimangono indimenticabili le sue partecipazioni a L'Amico Fritz di Mascagni (Filarmonico, 2001), ad Adriana Lecouvreur di Cilea come Michonnet (sua ultima apparizione nel 2019) e all'ultima produzione de La Gioconda di Ponchielli in Arena, firmata da Pier Luigi Pizzi nel 2005 e immortalata da registrazioni audio-video. Ad esprimere "il più profondo cordoglio alla famiglia e agli amici" di Mastromarino è la Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona Cecilia Gasdia, "a nome di tutta la Fondazione".
Il funerale si terrà martedì 6 maggio alle 10 nella chiesa parrocchiale di Pastina a Santa Luce, il paese in provincia di Pisa dove l’artista viveva.