Nella sala Kinzika delle Officine Garibaldi si è tenuto un incontro con la cittadinanza sul tema del papilloma virus e le malattie sessualmente trasmissibili. L’evento, organizzato dalla responsabilità del reparto di malattie infettive Soemi Madrigali e Elisabetta Facchini ostetrica, ha lo scopo di sensibilizzare la popolazione su questi temi e sull’importanza della prevenzione. Una delle principali voci sull’argomento è la dott.ssa Lavinia Domenici che lavora presso UO Ostetricia e Ginecologia 2 appartenente al DAI materno infantile diretto dal Dr. Pietro Bottone.
È importante fare questi incontri con la cittadinanza?
"Fondamentale. Dalla prevenzione e dall’educazione delle persone parte tutto. È importante per le donne partecipare allo screening, offerto gratuitamente dal sistema sanitario, ed è importante che noi medici divulghiamo la verità sul virus viste le tante fake news".
Perché c’è questa disinformazione sull’argomento?
"L’HPV test è molto recente, prima c’era l’abitudine a fare i Pap test annualmente. Con una cadenza quinquennale dell’HPV test, le donne rischiano di sentirsi abbandonate, però devono capire che è un aiuto in più".
La disinformazione è anche in ambito medico?
"Purtroppo, sì. Molti colleghi tendono a mantenere le vecchie abitudini della loro pratica clinica. Questa tematica è invece in continua evoluzione, basti pensare ai passi avanti fatti con la vaccinazione con il Gardasil. Dobbiamo essere i primi a evolverci nella gestione di chi ha questo problema".
Quanto è diffuso questo problema?
"Estremamente. L’80-90% delle donne almeno una volta nella vita contrae il virus, che nell’80% dei casi va in remissione in due anni".
Quali sono i rischi dell’infezione?
"Se non curata, l’infezione entro 7-10 anni può portare a lesioni preneoplastiche che nell’1-2% dei casi possono evolvere in cancro dell’utero. Per quanto l’1% è una cifra bassa, sui grandi numeri delle persone che vengono contagiate è molto elevata".
Che tipo di controlli vanno fatti?
"La base è lo screening. Viene fatto ogni 3 anni tramite Pap test nelle donne tra i 25 e i 30 anni. In questa fascia il 99% delle ragazze andrà incontro a una risoluzione spontanea. Bisogna indagare l’infezione persistente che resiste anche dopo i 30-35 anni, in questo caso si fa lo screening con l’HPV test".
Le cause dell’HPV?
"Oltre ai rapporti sessuali, il virus è stato ritrovatosotto le unghie o nella bocca. La trasmissione avviene per contatto. Bisogna capire il tipo di HPV che si contrae e quanto persiste e, non essendoci sintomi, per prevenire l’infezione serve lo screening e la vaccinazione, gratuita dagli 11 anni in Toscana per maschi e femmine".
Mario Ferrari