REDAZIONE PISA

"Ho sbagliato, chiedo scusa alla consigliera e alla città"

Il mea culta della leghista Barsotti dopo l’episodio di ‘body shaming’: "Continui disguidi e malfunzionamenti determinanti nelle mie parole"

"Desidero rivolgere le mie scuse alla consigliera Emanuela Dini per l’aggettivo con cui a lei mi sono riferita". Mea culpa e richiesta di scuse ufficiale da parte dellaa consigliera della Lega Laura Barsotti, che l’altra sera, durante il consiglio comunale ‘in remoto’, si è fatta sfuggire – a microfocno dimenticato incautamente acceso - un appellativo tutt’altro che gentile nei confronti della collega di partito Emanuela Dini, presa in giro per le sue forme curvy. Quel ‘botrona’, espressione gergale sicuramente spregiativa per ‘persona in carne’, ha fatto piangere la consigliera Dini e scatenato un vespaio di polemiche, con le opposizioni coalizzate nel chiedere le dimissioni della Barsotti, responsabile di ‘body shaming’ (il temine inglese con cui si indica la pratica dell’insulto che prende di mira l’aspetto fisico di una persona. "Non è certamente nella mia indole utilizzare termini inopportuni – dice la Barsotti, nella sua richiesta di scuse – , ancor di più in considerazione del ruolo che ricopro e che ho sempre svolto con la massima correttezza e con grande senso delle istituzioni. Questo non dovrebbe accadere nella vita quotidiana, soprattutto verso una donna e ancor meno nelle istituzioni che devono dare il buon esempio".

"Purtroppo la tensione e l’ansia, – continua, pentita, la consigliera leghista – a termine di una complessa seduta consiliare, caratterizzata da argomenti e decisioni importanti da adottare e soprattutto dalle difficoltà per i continui disguidi e mal funzionamenti del collegamento in streaming sono stati certamente determinanti per le mie parole che mai avrei pronunciato in situazioni di normalità. Mi rincresce molto che la vicenda e le polemiche che ne sono scaturite abbiamo voluto attribuire a tali mie parole un significato che non era assolutamente nelle mie intenzioni e che mai lontanamente avrei immaginato.

L’unica e giusta parola é ancora scusa alla consigliera Dini e alla città di Pisa".

Intanto continuano le attestazioni di solidarietà alla consigliera insultata. "Condanno – scrive alla Dini la vicesindaco Raffaella Bonsangue – con fermezza, come donna e rappresentante delle istituzioni chi ha inteso offenderti senza riuscire, ovviamente, per la pochezza della condotta e delle parole". E di "episodio deprecabile" parla il consigliere pentastellato Massimo Tolaini, porgendo la "massima solidarietà" alla collega Emanuela Dini.