Ginnastica militare a scuola Fra proteste e prima prova

Il fronte del ‘no’ sfila davanti al Comune: "Ritirare subito la concessione". In serata inizia l’allenamento in palestra: "E’ solo sport. Un caso sul niente"

"Cosa succede qua?". Quattro ragazzine si avvicinano con fare interrogativo al grande striscione appeso in piazza XX Settembre per dire ‘No alla ginnastica dinamica militare nelle scuole’. E commentano: "Non nella nostra". A poche ore dell’inizio della prova generale nella palestra dell’Istituto comprensivo ‘Renato Fucini’ il fronte del no è sceso in piazza. Al presidio, a fianco di docenti e genitori della scuola pisana, si sono unite voci provenienti da diverse facce della società civile (partiti, movimenti, sigle sindacali e associazioni). "L’obiettivo, neanche troppo nascosto, è una militarizzazione del sistema educativo e scolastico - dice Sebastiano Orto dei Cobas e insegnante a Pisa -. La ginnastica dinamica militare non ha niente a che fare con i valori tramessi della scuola come cultura della pace, cooperazione e valorizzazione dei singoli studenti. Questa bufera ha alzato un velo su un processo di militarizzazione delle scuole che va avanti da anni". La richiesta della piazza è che "il Comune ritiri immediatamente la concessione della palestra all’ente privato ‘Ginnastica militare dinamica italiana’, che organizza gli allenamenti in stile ‘marines’", dice Fausto Pascali di ‘Priorità alla scuola’. E aggiunge: "Al momento della scoperta del corso, Diritti in Comune ha subito fatto richiesta per visionare tutta la documentazione relativa al bando di concessione degli spazi della scuola, ma ad ora è ancora inevasa". Presenti anche gli Rsu d’istituto Lucia Vaccari e Michele Girlanda Mariangela Priarolo che ribadiscono: "L’istituto comprensivo ha espresso all’unanimità il proprio dissenso e la propria contrarietà".

A intervenire anche la mamma di una studentessa: "Prendere posizione è un gesto doveroso. Riteniamo che tale disciplina sia in netto contrasto con l’art. 96 del Testo Unico delle Disposizioni legislative in materia di Istruzione, il quale prevede che le attrezzature scolastiche siano utilizzate solo come centro di promozione culturale, sociale, sportiva e civile. Gli spazi scolastici devono restare tali anche al termine delle lezioni - dice Mariangela Priarolo -, perché gli studenti non sono clienti, ma bensì parte integrante della scuola". Intanto, alle 19.30 si apre il cancello delle ‘Fucini’ per la prima prova. Una decina di partecipanti, con la divisa verde, pronti per l’allenamento, tra loro gente comune.

"E’ stato montato un caso - ribatte il responsabile Giorgio Bucci -, ma la ginnastica dinamica militare italiana è una disciplina sportiva autorizzata nelle palestre scolastiche. Un allenamento a corpo libero, dove si insegna l’educazione psicofisica in un contesto senza comfort né competizione. La concessione? Non c’è una data di scadenza".

Ilaria Vallerini