Gianluca Paul Seung e quella foto alla conferenza sulle “buone pratiche in psichiatria”

Disinformazione, complotti e deliri. Ecco chi è l’uomo accusato dell’omicidio di Barbara Capovani

Pisa, 24 aprile 2023 – “Ero a una conferenza sulle buone pratiche in psichiatria”. Era il 29 gennaio 2018. Scriveva così in un post su Facebook Gianluca Paul Seung, l’uomo accusato di aver aggredito e ucciso la psichiatra Barbara Capovani. Nella foto pubblicata su Facebook, niente farebbe pensare a quello che sarebbe riuscito a fare anni dopo quell’uomo. 

Eppure, se si continua a scavare nel passato di Gianluca tutto fa pensare a un profilo psicologico di estrema fragilità. Sui suoi profili social c’è di tutto. Disinformazione, complotti, deliri di un uomo che si definisce “uno sciamano mediatore fra invisibile e visibile che collega le dimensioni”. Seung, 35 anni e residente a Torre del Lago, aveva pure creato una pagina su Facebook dal nome “Associazione difesa utente psichiatrico”, dove pubblicava le foto degli atti giudiziari che lo riguardavano tra cui un verbale di arresto nel 2021 per essere evaso dai domiciliari. 

"Molti psichiatri in Italia sono coinvolti in riti satanici dove uccidono i minori, fra cui Barbara Capovani”, scriveva su Facebook lo scorso luglio. L’uomo era evidentemente ossessionato da quella che poi sarebbe diventata la sua vittima. 

E se i suoi profili social danno un chiaro quadro di quella che era la sua condizioni psicologica, la realtà è anche peggio. L’uomo, nato a Napoli nel dicembre del 1988, era già stato in carcere e anche ai domiciliari. Sfregiò al volto uno psichiatra dell’ospedale Versilia, molestò sessualmente una minorenne, aggredì con lo spray al peperoncino una guardia giurata del tribunale di Lucca

Anche nel momento dell’arresto avvenuto tra sabato 22 e domenica 23 aprile, l’uomo ha aggredito con lo spray al peperoncino i poliziotti presentatisi a casa sua. Nella sua camera da letto, le forze dell’ordine hanno trovato anche una balestra. Adesso Gianluca Paul Seung si trova nel carcere di ‘Don Bosco’ di Pisa. L’accusa nei suoi confronti diventerà di omicidio aggravato dalla premeditazione.