REDAZIONE PISA

"Gestire l’allerta meteo. Serve una cabina di regia"

Dopo le critiche di Anci Toscana al sistema, interviene il sindaco Conti "Decidiamo sulle indicazioni che ci arrivano dalla nostra protezione civile.

"Gestire l’allerta meteo. Serve una cabina di regia"

"Se non proprio una cabina di regia, servirebbero linee guida chiare e univoche per la gestione delle allerte meteo. Altrimenti è inevitabile che i singoli comuni decidano in base alle che sono le indicazioni che arrivano dagli uffici di protezione civile locali consultati, ovviamente, i bollettini regionali". Il sindaco Michele Conti ribadisce che il sistema delle allerte, così com’è, non può essere uniformato solo in termini ‘geografici’. Se a Livorno, o a Lucca, oppure a Viareggio si compie una scelta, non è detto che a Pisa si faccia la stessa e viceversa. Ma lo stesso può avvenire su comuni ancor più vicini, come quelli dell’area pisana che, di fatto, ormai costituiscono una conurbazione unica con il capoluogo. "Non dipende dalla schizofrenia dei sindaci - precisa il primo cittadino pisano - ciascuno di noi agisce secondo coscienza e previa consultazione accurata con il sistema di protezione civile comunale: prima di predisporre qualunque ordinanza di chiusura di scuole, parchi pubblici o cimiteri (o decidere di non predisporla) le valutazioni che si fanno tengono in considerazioni le previsioni meteo (anche in base all’aggiornamento continuo dei modelli), i cumulati di pioggia previsti, la situazione generale del territorio in cui insiste l’allerta insieme ad altre valutazioni tecniche e scientifiche predisposte dagli uffici. Insomma, il colore dell’allerta non basta a determinare la decisione, perché spesso una situazione, anche tra città vicine, è diversa dall’altra". L’introduzione di una cabina di regia regionale o, in alternativa, di linee guida precise sui comportamenti da tenere in nelle singole città in base alle allerte diramate su scala regionale renderebbe più semplice la gestione del sistema da parte dei singoli comuni. "Allo stato - conclude Conti - accanto ai colori con i quali si evidenziano i sistemi di alert non vi è scritto quale procedure di tutela adottare. Se viene diramata un’allerta arancione non c’è scritto automaticamente che si devono chiudere scuole o parchi, tanto meno con quella gialla e così via. Ciò non accade neppure se l’allerta è rossa, lo stadio più grave di quelli attualmente previsti: ogni decisione è lasciata ai singoli Comuni con valutazioni ad hoc in base alle previsioni ricevute e alla tenuta, sotto il profilo della risposta di protezione civile, del proprio territorio, che spesso varia da città a città, anche tra loro confinanti".

Gab. Mas.