Fermare la speculazione a Pisa: Controproposta corale

In questo articolo, il capogruppo di Diritti in comune Ciccio Auletta critica le politiche del nuovo rettore Riccardo Zucchi sull'urbanistica della città di Pisa, in particolare l'apertura alla realizzazione di un Palazzo dei Congressi all'interno del Santa Chiara. Auletta invita la comunità accademica a riflettere sulla questione e a considerare una strategia pubblica per definire il ruolo dell'area nel tessuto cittadino.



Fermare la speculazione a Pisa: Controproposta corale

Fermare la speculazione a Pisa: Controproposta corale

"Restiamo sempre più colpiti in negativo dalle politiche che il nuovo rettore, Riccardo Zucchi, intende intraprendere sul piano urbanistico. L’apertura alla realizzazione di un Palazzo dei Congressi all’interno del Santa Chiara, cavallo di battaglia della destra, è un errore drammatico per la città su cui invitiamo la comunità accademica a riflettere seriamente". Così il capogruppo di Diritti in comune, Ciccio Auletta, intervenendo sul dibattito relativo all’assenza di un adeguato polo congressuale in città. Per Auletta, "le decisioni che verranno assunte sul Santa Chiara cambieranno i destini di Pisa e proprio per questo non si può lasciare alcuna cambiale in bianco a nessuno, tantomeno alle spinte di interessi privati: non è possibile pensare una struttura di questo tipo, con il carico urbanistico che comporterebbe e tenendo conto dei volumi esistenti, all’interno di quell’area". L’esponente della sinistra radicale aggiunge: "Serve, invece, necessariamente una strategia pubblica su cosa deve diventare il Santa Chiara e quale deve essere il suo ruolo nel tessuto cittadino, che deve essere definita dal Comune attraverso un preventivo e irrinunciabile percorso di partecipazione che coinvolga cittadini, Università, Dsu, tutte le forze politiche, sociali, economiche, culturali della città, fissando requisiti, condizioni, destinazioni per rispondere ai bisogni sociali e pubblici sempre più forti sottraendosi agli interessi speculativi". E attacca: "A fronte di una crisi climatica sempre più impattante, la necessità di ripensare lo spazio urbano è completamente derubricato: uno degli obiettivi di un piano di recupero per questa area deve essere liberare suolo, a partire dagli edifici minori non vincolati, per creare spazi verdi e percorsi pubblici, indispensabili per contrastare il cambiamento climatico . Tutto questo è incompatibile con una megastruttura non integrata nel contesto urbano con cui si rischia di consumare ulteriore suolo a discapito del verde pubblico. Lanciamo una controproposta che partirà da una discussione aperta alla cittadinanza, dentro e fuori le istituzioni, per immaginare una destinazione diversa e a uso pubblico per l’ex Santa Chiara".