Favori sessuali, assolto l’ex cappellano

Antonio Marrese era stato ministro religioso alla 46esima Brigata Aerea. Poi era stato ridotto allo stato laicale da Papa Francesco

di Alfredo Marchetti

PISA

Era stato travolto da un’inchiesta giudiziaria che l’aveva ridotto allo stato laicale. Ora la sentenza choc: assolto da tutte le accuse. Finisce con un colpo di scena la seconda parte del processo (per alcuni reati è stato chiesto il patteggiamento) che vedeva coinvolto Antonio Marrese, l’ex cappellano della 46esima Brigata Aerea di Pisa, che in tribunale a Massa ha ascoltato la sentenza emessa dal collegio. Molte le accuse a carico di Marrese: molestie, atti persecutori, calunnia, ricettazione, peculato, abuso di ufficio e concussione. Alla sbarra insieme a lui vi era un militare: Antonio Sirica, accusato di favoreggiamento, anche lui assolto con formula piena.

Una vicenda che inizia nell’aprile del 2016 dopo alcune denunce da parte di militari al comando provinciale di Massa che ebbe una rilevanza nazionale, con la Campania e la Toscana interessate alle vicissitudini del prelato, i sei computer sequestrati nelle abitazioni di Pisa e Pompei alla ricerca di segreti dell’ex prelato, tanto che Papa Francesco lo ridusse allo stato laicale il 7 novembre del 2020.

Il procedimento è durato 6 anni e ha visto una lunga processione di testimoni, con quelli dell’accusa della pm Elena Marcheschi che non si sono costituiti parte civile. Marrese, difeso a Massa dai legali Francesco Persiani e Luca Benedetti, si è sempre dichiarato estraneo a tutti i fatti. L’ex ministro di culto era stato accusato di esser stato in possesso illecitamente di un lampeggiante in dotazione al reparto Norm; di aver millantato crediti verso ufficiali in cambio di favori, anche sessuali; di aver costretto un carabiniere ad avere rapporti sessuali in cambio di favori. E ancora: di aver millantato crediti in cambio di favori sessuali per far entrare nell’Arma un mlilitare. Era anche accusato di calunnia. Adesso la sentenza e l’assoluzione.