Fascino del voto con la ‘matita copiativa’

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Maurizio

Nerini*

Le elezioni sono sempre un evento, quando poi sono attese come quelle da poco espletate per dare finalmente all’Italia un governo che non sia di “nominati” da consorterie o frutto di una ammucchiata informe, sono la massima espressione di democrazia con esisti da rispettare. Detto questo, a parte la legge elettorale farraginosa, incomprensibile ai più e irrispettosa anche della rappresentatività di tutti i territori, sono ancora le modalità di voto ad essere fuori dal tempo. Al fascino del voto con la “matita copiativa” si contrappone un sistema fatto di timbri, di buste, di nastri adesivi, di tessere, di talloncini antifrode, di conteggi manuali su tutto, di verbali cartacei con font di stampa desueti, vergati con la mitica matita rossa e blu... con tanto di “appuntalapis doppio” in dotazione. Non credo oggi non ci possa essere un sistema univoco, sicuro, non manipolabile da adottare se non per il voto, almeno per il controllo informatico e in tempo reale dello scrutinio. Lo abbiamo visto con la pandemia come abbiamo dovuto rincorrere per cercare una normalità di comunicazione in un mondo che vive di comunicazione immediata: chi come me era la seggio a seguire l’esasperante spoglio notturno delle schede, poteva vedere online le agenzie di stampa proclamare già i vincitori. Credo si debba fare qualcosa al riguardo, vanno spesi meglio i soldi soprattutto quelli dedicati alla “transizione digitale” di cui tutti parlano, milioni che l’Europa ci presta... non ci regala. L’impegno va in questa direzione, il messaggio a chi è a noi vicino arriverà forte e chiaro e non ho dubbi che venga ascoltato.

*Consigliere FdI Pisa