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Faccia a faccia con i nostri antenati. Viaggio nel tempo e nella specie homo

Al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, che ha già dopopiato quota 50mila visitatori, la nuova sala espositiva dedicata all’evoluzione umana con tre coppie di ominidi ricostruiti in modelli iperrealistici .

Faccia a faccia con i nostri antenati. Viaggio nel tempo e nella specie homo

Le ossa raccontano, ed è dalle ossa che i protagonisti della nuova sala dell’evoluzione umana del Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa, si presentano a noi in tutta la loro "grandezza" o, meglio, piccolezza. Ieri è stata inaugurata la nuovissima esposizione "A faccia a faccia con i nostri antenati". Un incontro ravvicinato con i nostri progenitori, un viaggio nel tempo tra ricostruzioni a grandezza naturale e in silicone sono di sei specie di ominidi, gruppo di primati che comprende l’uomo e i suoi antenati estinti. I modelli iperrealistici, tre femmine e tre maschi, sono collocati all’interno di teche cilindriche attorno alle quali è possibile muoversi liberamente. "Il Museo è luogo privilegiato per l’espressione della terza missione dell’Ateneo, lo dimostra l’apprezzamento dei visitatori che per il 2023 hanno superato già i 50mila", dice il rettore dell’Università di Pisa Riccardo Zucchi. All’inaugurazione presente anche Stefano Del Corso, presidente Fondazione Pisa, che ha sostenuto il progetto: "È ormai assodato che la ricostruzione della nostra storia evolutiva consente di ridefinire l’immagine che abbiano di noi stessi e il nostro posto in natura, mettendo in discussione l’idea che l’uomo sia veramente una specie superiore capace di dominare le altre". Già in passato Fondazione Pisa aveva investito nel progetto sostenendo la nascita nel 2019 della Galleria dei Primati. "Un importante risultato di un lungo lavoro scientifico, e di tutto il museo - aggiunge Elena Bonaccorsi, direttrice del Museo -. La nuova sala ribalta il concetto stereotipato dell’evoluzione lineare. Un tema che si fa nella scuola primaria e sarà un’occasione per i bambini trovarsi a tu per tu con la storia dell’uomo". Posto d’onore nella nuova sala spetta a Homo Naledi, specie scoperta in Sudafrica 10 anni fa da un gruppo di ricerca di cui ha fatto parte anche Damiano Marchi, ex direttore del Museo di Storia Naturale e referente scientifico dell’esposizione. "È una specie con caratteristiche peculiari e la sua scoperta ha portato a ripensare l’evoluzione recente del genere Homo - dice Marchi - Abbiamo collocato la sua teca davanti a una ricostruzione a grandezza naturale della sezione della Camera di Dinaledi, sito dove è stato scoperto e dove sono state trovate oltre 1.500 ossa".

Enrico Mattia Del Punta