Ex Stallette, i conti non tornano. Ecco la relazione choc

L'atto consegnato in consiglio comunale con l'obbligo alal riservatezza. Il cantiere ai "raggi x" nel documento di 27 pagine

La relazione in possesso de La Nazione

La relazione in possesso de La Nazione

Pisa, 14 novembre 2014 - E’ STATA finalmente consegnata, ieri, ai consiglieri comunali la relazione del Rup - Responsabile unico del Procedimento sul caso Ex Stallette, richiesta da settimane e per settimane negata dagli uffici. La Nazione è riuscita a entrare in possesso di questo atto e propone oggi i primi significativi passaggi. Il dirigente responsabile del procedimento, l’ingegnere Michele Aiello, firma in ventisette pagine un quadro puntuale e scandito nel tempo, a partire dal 2010, sull’intervento Piuss che prevede il recupero e la riqualificazione delle ex Stallette. 

FRA i passaggi iniziali e più significativi, è il fatto che, «il Rup è stato tenuto all’oscuro di tante cose» e, a pagina 5, nel ripercorrere la vicenda, avanza «il timore che le verifiche e i controlli sul progetto definitivo del Comune di Pisa sulle liste dell’offerta economica e sul progetto esecutivo dell’impresa (cioè la ditta Rotavincitrice dell’appalto e ora uscita di scena perché alle prese con un concordato preventivo, nda) (...) siano stati carenti e insufficienti». A pagina 11, «il Rup ha evidenziato errori e/o incomprensioni dovuti a quadri economici errati, valori economici del progetto errati, costi della sicurezza errati, economie inserite nel progetto definitivo e poi ritrovate anche nel progetto esecutivo e infine liquidate in contabilità. Elementi che sicuramente hanno determinato il principale punto di debolezza». E ancora: «Progetto definitivo e progetto esecutivo contenenti errori e omissioni, per aver sottostimate le reali quantità (...). Responsabilità di più soggetti, (...) errori da parte della direzione lavori». E bonifici errati: «per aver liquidato con i Sal ben oltre le quantità mancanti, non avendo mai chiesto chiarimenti sulle quantità mancanti e non avendo mai contestato per iscritto all’impresa il progetto esecutivo». Il dirigente Aiello, che nel documento manifesta volontà a velocizzare le pratiche per la consegna dei lavori a una nuova ditta (c’è il rischio di perdere i finanziamenti) parla di «inadempimenti: ingiustificati ritardi sulle lavorazioni che comportano il superamento della misura massima di penali», di «irregolarità nei versamenti dei premi assicurativi», di «comportamento non improntato ai canoni di buona fede e correttezza, oggettivizzato in una serie di comunicazioni incomplete, omesse o poco chiare, atte a occultare la reale situazione di crisi dell’impresa». Si rilevano poi «discrepanze» fra i lavori previsti, dichiarati e realmente eseguiti dalla Rota che ha poi depositato istanza di concordato preventivo «senza preavviso».

«Discrepanze» emerse solo quando il direttore dei lavori «contattava la ditta arrivata seconda alla gara d’appalto. E anche «sulla legittimità di poter affidare al secondo classificato il completamento dei lavori, il Rup nutre qualche dubbio». Per tutto questo «Il Comune di Pisa è creditore della ditta per la cifra di 589.109,75 euro» e dovrà trovarne 490 mila per completare i lavori. Una relazione di cui daremo altri dettagli e che mette molta carne al fuoco per le opposizioni a Palazzo Gambacorti.