
"La situazione è senza dubbio migliorata grazie all’istituzione del Tavolo programmatico permanente, da noi fortemente auspicato, che ha permesso un dialogo aperto e una buona collaborazione tra scuole e istituzioni locali. Ma oggi è evidente che non è abbastanza, perché anche questo nuovo anno scolastico parte all’insegna di soluzioni che tamponano quella che è diventata un’emergenza strutturale e permanente". Alessandra Di Marzio dell’Osservatorio scolastico permanente, alla vigila del ritorno in classe di migliaia di studenti delle scuole superiori, guarda il bicchiere mezzo pieno: "A settembre dello scorso anno mancavano ben 50 aule ed oggi apprendiamo che il fabbisogno non è coperto pienamente, mancano ancora 18 aule negli istituti superiori pisani: il reperimento di nuovi spazi c’è stato ma ha sacrificato laboratori, biblioteche, aule magne e di sostegno che diventano aule per le lezioni ordinarie in una scuola pubblica sempre più congestionata e sempre meno rispondente ai bisogni degli studenti".
Insomma, non si può secondo l’Osservatorio, continuare solo a gestire l’emergenza, ma occorre una visione più a lungo termine per superare le criticità che da anni tormentano docenti, studenti e genitori. "Non dobbiamo ragionare sulla carenza degli spazi scolastici – spiega Di Marzio – solo in un’ottica quantitativa. Gli studenti meritano spazi anche qualitativamente adeguati e ambienti di apprendimento in linea con i nuovi metodi didattici. Non sono più accettabili orari ridotti, settimane corte e turnazioni che si ripercuotono negativamente sulla formazione e sul diritto allo studio. Come Osservatorio e Cittadinanzattiva continueremo a chiedere una programmazione trasparente a più ampio respiro per soluzioni durature e sostenibili, una migliore razionalizzazione degli spazi esistenti con progetti di recupero e ampliamento degli edifici scolastici e pubblici". Insomma, c’è ben poco da festeggiare perché la coperta resta corta, anzi cortissima.
"Il governo - conclude Di Marzio - ha stanziato fondi del Pnrr per l’edilizia scolastica ma ad oggi gli istituti superiori pisani non ne possono beneficiare. Attendiamo l’esito del ricorso straordinario al Presidente della Repubblica per l’esclusione dai fondi del Recovery fund del progetto di ricostruzione del complesso scolastico Marchesi. Dopo la gestione in emergenza della crisi pandemica chiediamo alle autorità provinciali, regionali e nazionali di intervenire più fattivamente e di dare le giuste priorità negli investimenti pubblici a vantaggio delle nuove generazioni".
Gab. Mas.