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Ecco l’Authority fluviale La Navicelli cambia pelle

Nuova governance per la società: l’amministratore unico diventa presidente. Pisano resta al timone. Nel board anche Pieragnoli, Carli, Azzena e Virgone

di Gabriele Masiero

PISA

Nasce domani la governance della nuova Navicelli, che cambia pelle per adeguarsi alle sfide del futuro. Al posto dell’amministratore unico, come è stato negli ultimi anni, subentrerà un consiglio di amministrazione composto da cinque componenti con Salvatore Pisano nel ruolo di presidente, che resterà al timone della società di gestione del canale e della darsena pisana. Con la sua trasformazione in una vera e propria port authority fluviale, che regolerà i processi urbanistici, gestionali ed economici della nautica pisana, attraverso un consiglio di amministrazione dove siederanno anche i rappresentanti di Confcommercio, Unione Industriali, Cna e Confesercenti, che nei mesi scorsi avevano sottoscritto con il Comune un accordo ad hoc. Già sicuri anche altri due membri del board: il direttore di Confcommercio, Federico Pieragnoli e la vicedirettrice della Cna, Barbara Carli. Gli altri due componenti mancanti avranno un profilo legale sono Luisa Azzena, professoressa associata all’università di Pisa ed esperta di diritto amministrativo, e l’avvocato Francesco Virgone.

Sulla selezione dei nuovi amministratori della società vige il massimo riserbo, anche se a leggere i diversi curricula professionali appare evidente che la scelta sia caduta su profili tecnici. Del resto, il protocollo d’intesa tra Comune di Pisa e categorie economiche aveva proprio l’obiettivo di rendere la società un soggetto più moderno e funzionale alle esigenze di sviluppo della nautica, ma anche di rigenerazione urbana delle aree demaniali che ricadono sotto il controllo della Navicelli e alla quale sta da tempo lavorando l’architetto Mauro Ciampa per un riassetto funzionale degli spazi. Un intervento che renderà, quindi, la Port Authority fluviale anche un volano di sviluppo e uno strumento di pianificazione territoriale in stretto contatto con l’amministrazione rendendola braccio operativo anche nelle scelte più strettamente urbanistiche.

La volontà di Palazzo Gambacorti, quando ha siglato il patto con Confcommercio, Confesercenti, Cna e Unione industriale, era infatti quello di arrivare al più presto all’adozione di un vero e proprio piano portuale di sviluppo dell’area, attivando un percorso che porti ad ampliare in maniera sostanziale le attività affidate alla Navicelli.

Ora, con l’insediamento della nuova governance, la Navicelli cambia passo per trasformarsi in una società che dovrà continuare ad assicurare la gestione operativa del Canale dei Navicelli (quindi la gestione di ponti, sponde e aree demaniali), ma che dovrà allargare il suo campo di competenze anche per quanto riguarda la golena dell’Arno, perfezionando l’acquisizione da Regione Toscana e Provincia di Pisa delle competenze necessarie. Ampliare le competenze, è la ratio dell’intera operazione, significa anche pianificare la tutela degli interessi pubblici con le esigenze del distretto della nautica pisana, ma anche con il più complesso orizzonte che dovrebbe portare alla navigabilità dell’Arno da Cisanello fino alla foce, mettendo in connessione le vie d’acqua cittadine sotto un’unica regia.