Le strade di Draghi passano anche da Pisa

Alcuni cugini, affermati professionisti, vivono da molti anni sotto la Torre e hanno sempre mantenuto i rapporti col premier in pectore

Mario Draghi con la zia Bianca Mancini che viveva a Pisa in una foto di alcuni anni fa

Mario Draghi con la zia Bianca Mancini che viveva a Pisa in una foto di alcuni anni fa

Pisa, 4 febbraio 2021 -  Si intreccia in qualche modo con Pisa la vita di Mario Draghi, il presidente del Consiglio in pectore, a cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha affidato il compito di provare a salvare l’Italia dalla crisi economica e sociale che sta vivendo non solo a causa del Covid. La storia di Draghi, noto non solo per le sue competenze, ma anche per l’estrema riservatezza, si intreccia con Pisa perché qui vive una parte della sua famiglia di origine. Draghi nasce a Roma nel 1947; il padre era Carlo, padovano, professore di Tecnica Bancaria nell’ateneo della capitale, direttore della Banca Nazionale del Lavoro, dopo un passato in Banca d’Italia e all’Iri. Ma è la madre di Draghi, Gilda Mancini, l’anello di congiunzione, si direbbe, con Pisa.  

Gilda era una farmacista originaria di Monteverde Irpino, un piccolo borgo in provincia di Avellino. Era la seconda di sette fratelli, figli di Alfredo Mancini e di Candida Rollo, discendenti da importanti e antiche famiglie nelle quali si ricorda anche Achille Rollo, il medico di un papa. Alfredo, il nonno di Mario Draghi, era un chimico-farmacista che, nel suo laboratorio di Monteverde, aveva creato anche formule per medicinali adottate poi da note industrie farmaceutiche. Gilda e Fulvio, il terzo dei sette fratelli ne seguirono le orme, e lei si trasferì a Roma dove conobbe il futuro marito. La guerra, nel frattempo, aveva separato i fratelli e una di loro, Bianca Mancini, seguì per un periodo il fratello maggiore, Giuseppe, avvocato, a Reggio Calabria. Qui, durante l’Università, che frequentava tra Messina e Napoli, conobbe Enrico Virgone, matematico e preside, e con lui si trasferì a Rosignano.  

Dopo la sua morte, Bianca si trasferì con i figli a Pisa. Bianca, che fu anche maestra dell’ex premier Enrico Letta, era l’ultima degli zii materni a cui il premier in pectore, assieme ai fratelli Andreina (storica dell’arte) e Marcello (imprenditore), era molto legato, ancora di più dopo l’improvvisa morte dei genitori, avvenuta quando i nipoti Draghi erano ancora molto giovani. Bianca ha sempre vissuto le vite e i successi di tutti i nipoti, figli dei suoi sei fratelli, e dei suoi molti pronipoti. I successi del nipote Mario, in particolare, la inorgoglivano: a partire dai suoi incarichi, già prestigiosi fin da giovane, negli Stati Uniti, a quelli come professore di economia politica e monetaria all’Università di Firenze, come direttore generale del Tesoro, come governatore della Banca d’Italia a quello, più recente, come presidente della Banca Centrale Europea. Nella figura di Bianca Mancini Virgone, la famiglia di origine di Mario Draghi ritrovava il suo punto di riferimento, fra i molti i cugini sparsi per lavoro in tante province d’Italia, da Reggio Calabria a Lecco. Tutte famiglie molto unite che, nonostante il tempo e la distanza, non hanno mai interrotto il fluire dell’affetto e dei ricordi condivisi. Come quelli che uniscono ancora oggi i Draghi con i cugini pisani, figli di Bianca Mancini ed Enrico Virgone, noti e apprezzati professionisti in città: Eleonora, manager della sanità e moglie del compianto professor Mario Bonadio; Francesco, avvocato penalista; Candida, giornalista e Alfredo, cardiochirurgo pediatrico all’Ospedale Gaslini di Genova. Tra le ultime riunioni di famiglia, quella per il matrimonio del secondogenito del premier in pectore, Giacomo, e, nel 2015, per un doloroso momento, il funerale di Bianca, nella chiesa di San Michele degli Scalzi.