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Dottore in CyberSecurity all’Università di Pisa Si laurea il primo studente del corso magistrale

Ha discusso una tesi su un’applicazione di realtà aumentata per garantire la sicurezza informatica

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La sicurezza dei nostri dispositivi elettronici non è cosa da poco. Ma la consapevolezza dei rischi connessi al web non è ancora molto diffusa. A correre in soccorso degli utenti, le migliori menti nazionali e internazionali unite in un percorso accademico di eccellenza erogato dall’Università di Pisa dal 2020. Il corso magistrale in Cybersecurity dell’Ateneo pisano ora ha il suo primo laureato, il massese Emanuele Albertosi, classe 1977, laureato alla Triennale di Informatica dell’Università degli studi di Milano e professionista ICT con numerose esperienze lavorative alle spalle. Albertosi ha discusso una tesi su un’applicazione di realtà aumentata per garantire la sicurezza informatica, davanti ad una commissione d’onore, presieduta dal rettore Paolo Mancarella, composta dal supervisore di tesi, il docente ordinario di Informatica, Gian Luigi Ferrari, e i co-supervisori Alessandro Bocci e Stefano Forti, rispettivamente dottorando e ricercatore in Informatica.

Perché ha scelto Pisa?

"Il corso di laurea magistrale in Cybersecurity offre una formazione completa, interamente in inglese, non solo sui classici aspetti legati al software, come la sicurezza di dati, programmi, sistemi operativi etc., ma anche su l’hardware, dispositivi elettrici, propagazione del segnale e i sistemi biometrici. Negli ultimi anni gli attacchi sono cresciuti in modo esponenziale e la sensazione diffusa era che uno specialista in campo ICT dovesse essere in grado di destreggiarsi anche nel campo della Cybersecurity, così mi sono iscritto all’università di Pisa".

Qual è il focus della sua tesi? "Nel mio studio ho implementato un’applicazione di realtà aumentata e l’ho utilizzata per valutare una metodologia, proposta di recente dai ricercatori dell’Ateneo, di installazione dei suoi componenti sui dispositivi cloud-IoT, mostrando da simulazioni di attacchi hacker come possa evitare rischiose fughe di dati sensibili".

Come tutelare la propria privacy?

"La sicurezza parte dall’individuo che conosce i rischi insiti nel web e fa un uso consapevole dei propri dispositivi. Per prevenire violazioni della privacy - una delle più diffuse è il phishing - si raccomanda il ricorso agli antivirus. Ed è suggerito non accettare i disclaimer senza prima soffermarsi a leggere le condizioni sulla privacy. Anche se la normativa europea sulla protezione dei dati è in continua evoluzione, noi siamo i primi a doverci difendere".

Ilaria Vallerini