REDAZIONE PISA

Dopo un mese ancora fango e acqua: "Una desolazione, non c’è futuro"

La voce dei marinesi: "Sembra che nessuno abbia una soluzione per la zona di Boccadarno"

di Enrico Mattia Del Punta

"Qualcosa è cambiato" è la frase che più si sente ascoltando le voci dei marinesi, passando attraverso il Porto di Marina, via Maiorca, via Curzolari, il lungomare e le altre vie colpite dalla mareggiata avvenuta il 3 novembre scorso. È passato quasi un mese, ma il trauma psicologico di quanto è successo è ancora forte e ha cambiato per sempre il rapporto che la comunità ha con il mare. "La quantità di acqua che continua ad arrivare – dice Carla Olivieri, titolare del ristorante "Da Gino" -, dimostra che qualcosa è effettivamente cambiato". Nei giorni scorsi, infatti, il mare ha continuato a tracimare specialmente nella zona più vicina al bacino portuale. Nel fine settimana, intanto, sono previste onde alte, con venti fino a 80 kmh. L’attenzione resta alta e il timore che un’altra mareggiata possa ripetersi si capisce dai sacchi di sabbia ancora schierati davanti alle case. Carla Olivieri mostra un foglio con gli appunti dove ha scritto i suoi timori: "L’impotenza – legge ad alta voce -, e il senso di abbandono, perché qui sembra nessuno abbia una soluzione. Verrebbe da dire che il mare ci ha tradito, ma sappiamo bene che la colpa è dell’uomo". Davanti all’ex ristorante "La rosa dei venti" e l’appena rinnovato "Il Belvedere" la situazione è ancora più drammatica: "Se continua così – dice Sokol Bregaj, uno dei titolari del ristorante inaugurato a maggio -, ancora tre mesi e chiudiamo. Ci abbiamo investito i soldi di una vita". Proprio in quel punto, annuncia l’amministratore unico del Porto di Pisa, Simone Tempesti "già da domani (oggi ndr) verrà fatta una pulizia dell’area. Probabilmente – aggiunge -, dovremo rifarla nel fine settimana, anche se è evidente che dobbiamo unire le forze per trovare una soluzione definitiva". Anche il Porto ha subito danni ingenti. "Oltre mezzo milione di euro – è la stima per difetto che fa Tempesti -, la verifica è ancora in corso, i danni hanno riguardato per lo più l’impiantistica della struttura". Secondo l’amministratore, il progetto originario non aveva tenuto conto delle attuali condizioni meteo, con mareggiate sempre più intense e frequenti. Effetti non più straordinari, ma ordinari, dovuti anche alla crisi climatica e all’innalzamento del livello del mare. "Ho fiducia nel presidente della Regione Eugenio Giani – dice invece un’altra ristoratrice, Susanna Mainardi facendo riferimento al progetto di restyling delle dighe -, i tecnici hanno assicurato una soluzione, a noi non rimane che vigilare e fidarci".