Dislessia: la laurea si può. Marta ora è dottoressa. Come lei altri 600 a Pisa: "Con lo sportello Unipi"

È stato creato oltre 10 anni fa, viene seguita anche una dottoranda. La famiglia della 23enne: "Supporto significativo per arrivare al traguardo" .

Dislessia: la laurea si può. Marta ora è dottoressa. Come lei altri 600 a Pisa: "Con lo sportello Unipi"

Dislessia: la laurea si può. Marta ora è dottoressa. Come lei altri 600 a Pisa: "Con lo sportello Unipi"

di Antonia Casini

C’è anche una dottoranda tra le persone con dsa, disturbi specifici dell’apprendimento, seguite dallo sportello universitario pisano aperto oltre 10 anni fa. "Un supporto significativo per il traguardo di Marta", spiegano i genitori della 23enne pontederese che a fine febbraio si è laureata con triennale in Disco (Discipline dello Spettacolo e della Comunicazione). Marta Vespi, come scriviamo anche nelle pagine nazionali, racconta il suo percorso lanciando un messaggio semplice ma potente. "Non scoraggiatevi. Le soddisfazioni, una volta raggiunto l’obiettivo sono molte". Nell’anno accademico 2022-2023 sono stati seguiti 662 studenti con dsa a Pisa: 514 per la laurea triennale e 85 per quella magistrale, 61 per la magistrale a ciclo unico. Oltre ai servizi forniti dallo sportello, ci sono referenti per ciascun dipartimento. Unipi dà "assistenza ai partecipanti a concorsi di ammissione o test di valutazione, effettua interventi di mediazione con i docenti in vista degli esami orali o scritti tutorato specifico (redazione appunti, registrazione lezioni) per le attività didattiche, dà informazioni sulle procedure di immatricolazione e sui test d’ingresso, organizza incontri individuali di consulenza didattica diagnosi e certificazione dettagliata e aggiornata per studenti sprovvisti di una diagnosi o in possesso di una diagnosi non aggiornata (cioè di più di tre anni). La diagnosi e la certificazione sono condotte, in convenzione con l’Istituto Stella Maris, secondo le normative della Consensus Conference di Roma (Istituto Superiore di Sanità , 6-7 dicembre 2010) e del PARCC (Panel di Aggiornamento e Revisione della Consensus Conference 2007) pubblicato nel febbraio 2011".

Marta ha ricevuto la diagnosi durante la quinta elementare, abbastanza tardi: era infatti risultata nei limiti della norma ai test di screening precoci. Ma da quel momento è stata seguita per alcuni anni dagli specialisti dell’Azienda Usl che l’hanno aiutata a sviluppare le strategie compensative che consentono di superare gli ostacoli della difficoltà di lettura, fino a che si è resa autonoma.

Nelle scuole vengono ora attuati i piani didattici personalizzati (PDP) che Marta ha sfruttato. "All’inizio rifiutavo i percorsi: erano faticosi, due volte a settimana per due ore ciascuno poi ho capito che mi aiutavano e ho cambiato prospettiva".

Tra gli ostacoli più grandi, i pregiudizi. "Per alcuni – racconta – le mappe concettuali che utilizziamo come sostegno sono un semplice copiare oppure ci viene contestato di avere privilegi che altri non hanno. Purtroppo lo pensano anche alcuni docenti".

La pre adolescenza e la difficoltà nell’accettarsi. Marta non si è mai arresa. "Ci si limita a dire ’quel bimbo non sa leggere’. Noi abbiamo un rallentamento nella codifica della parola: è un disturbo del neuro sviluppo con diverse connessioni delle sinapsi. Il dislessico lo sa gli altri no". Un iter che è terminato il 23 febbraio con la tesi su un film di produzione indiana "Stelle sulla terra". E’ stata seguita dal professor Maurizio Ambrosini che ha sottolineato l’assenza di produzioni hollywoodiane ma anche europee sull’argomento: ci sono ancora poca conoscenza e scarsa sensibilità sul disturbo che riguarda tanti bambini. Il mondo della scuola e della formazione ha fatto grandi conquiste negli ultimi anni. Ma tante altre sono comunque necessarie.