Dipendenze anche fra i 13enni: "Il nostro presidio nella periferia"

Il servizio della Misericordia di Pisa: "Cocaina diffusissima e prostituzione minorile. Al Cep piazze disagiate"

Dipendenze anche fra i 13enni: "Il nostro presidio nella periferia"
Dipendenze anche fra i 13enni: "Il nostro presidio nella periferia"

di Antonia Casini

Accogliere, ascoltare, sostenere, informare. Lo sportello contro le dipendenze aperto nel 2021 dalla Misericordia di Pisa (che ne aveva già uno contro l’usura) allarga i servizi. "Perché la richiesta, dopo il Covid", è cresciuta. E’ Salvo Madau, che, conoscendo i "suoi demoni" da ex tossicodipendente, ora aiuta gli altri come volontario.

Le competenze?

"Il servizio è nato per aiutare le vittime di usura ma poi si è ampliato per l’enorme richiesta. Dalla ludopatia alle sostanze. Siamo diventati un presidio per il territorio, soprattutto per il quartiere del Cep. Anche per questo abbiamo ottenuto una sede nuova in piazza Giovanni XXIII al n 19. E’ una sfida".

Perché la chiama così?

"Si stanno rivolgendo a noi anche molti ragazzini. Siamo in una piazza disagiata dove le ragazzine si prostituiscono e i poco più che bambini fanno uso droghe di tutti i tipi".

La più diffusa?

"La coca: si trova facilmente".

Chi la usa?

"Anche i minori, dai 13 anni in su la fumano. Poi hashish, marijuana, è quasi la normalità. I ragazzini si stanno avvicinando a noi, grazie anche ad alcune iniziative come le merende. C’è poi la biblioteca per gli anziani e le persone sole. Un ingegnere informatico mette a disposizione il suo tempo e aiuta chi ha difficoltà con la tecnologia".

Il percorso?

"Ogni mercoledì abbiamo il gruppo di auto-aiuto per la presa di coscienza del problema e il lavoro sui propri problemi. Dove non arrivo io arrivi tu. Poi, per ciascuno è diverso, c’è chi ha bisogno di un sostegno maggiore e viene mandato in comunità. Lavoriamo con il Centro igiene mentale e il Serd".

Nessun insegnamento dall’alto.

"Io stesso sono stato 6 anni e mezzo in comunità e ora dedico il mio tempo cercando di ridare ciò che ho ricevuto, dopo un dottorato in filosofia. Ma prendo sempre anche io, questa esperienza è uno specchio verso me stesso. A chi è dipendente non bastano le coccole. Non esci mai dall’inferno ma impari a conoscerlo e sai come non entrarci. Conosco il mio demone, spetta a me gestirlo".