Terremoto all'Università, dimissioni-choc nella squadra del rettore

Lasciano il vicario De Francesco, Del Corso, Mura e Barbuti. "Gestione verticistica"

Il professor Paolo Mancarella

Il professor Paolo Mancarella

Pisa, 23 luglio 2019 - Quattro dimissioni eccellenti a distanza di pochi giorni squarciano la calma apparente dentro l’Ateneo pisano. Quattro dimissioni e una sola causa: sono venute meno stima e fiducia nel rettore Paolo Mancarella. Lasciano due prorettrici, Nicoletta De Francesco (prorettore vicario) e Antonella Del Corso (Studenti e Dsu) nonché il presidente della commissione etica Umberto Mura e il direttore del Museo di Storia Naturale di Calci, Roberto Barbuti. Tutti e quattro grandi sostenitori di Mancarella nella campagna elettorale che lo ha incoronato rettore, tre anni fa, e almeno tre (Mura, Barbuti e De Francesco) a lui legati da anni di collaborazione professionale oltre che di lunga e consolidata amicizia.

Il clima in Ateneo e il motivo del malessere, sfociato in queste dimissioni, sarebbe una gestione dell’Università ritenuta sempre più verticistica, la mancanza di fiducia da parte del rettore nei suoi delegati e una generale atmosfera di sospetto che ha minato anche rapporti di lunga data. Dieci giorni fa le prime due dimissioni, quelle di Antonella Del Corso, professore associato di Biochimica e di Umberto Mura, già ordinario di Biochimica. Entrambi contattati da La Nazione, confermano la profonda cesura con il rettore Mancarella.

«Per me – dichiara la professoressa Del Corso – è stato un fulmine a ciel sereno. Non percepivo una situazione che mi avrebbe poi portata, nel giro di 24 ore, a dimettermi. Le modalità con le quali la vicenda si è svolta mi hanno lasciato profonda amarezza». La ex pro-rettrice agli studenti preferisce non scendere nei dettagli – pare riconducibili a un aspro confronto, documentato anche da lettere, sull’accesso al cosiddetto fondo giovani per i dottorandi, sul quale peraltro era stata interpellata la direzione amministrativa dell’ateneo – che l’hanno portata a rassegnare le dimissioni.

Una vicenda sulla quale il giudizio del secondo dimissionario, il professor Mura, è netto: «Il rettore era un mio amico – dichiara a La Nazione –; all’epoca della sua elezione fui un suo grande sostenitore. Un anno fa fui nominato su sua indicazione presidente del Comitato Etica del nostro Ateneo. Conosco Mancarella da tempo, quando io ero preside alla Facoltà di Scienze lo volli come vicepreside. Insomma – spiega Mura – c’era un grande rapporto di fiducia fra noi. Ma mi son dovuto ricredere per il modo in cui ha gestito la ‘cosa universitaria’ in questi due anni. E verificare tutto questo mi ha creato non poco dispiacere. La summa delle sue doti – prosegue lo scienziato – erano empatia e capacità di trovare vie comuni d’intesa. Ma l’ultima vicenda, quella cioé che ha riguardato il prorettore Del Corso mi ha indignato più che per il fatto in sé, per come è stata condotta, cioè irriguardosa per la dignità della persona».

Il professore racconta: «Gli ho subito comunicato la mia indignazione in forma privata e forte, ma lui l’ha valutata come una caduta di fiducia nei miei confronti. Questa – dice con amarezza – è la conferma di una deriva di distanza dagli altri. Ci sono rimasto molto male, perché il mio messaggio era quello di un amico a un amico che ha commesso un errore, per le modalità con cui è stata trattata la persona in questione. Quando alla fine il rettore mi ha detto che non aveva più fiducia in me, ho comunicato al Senato Accademico le mie più che motivate dimissioni».

Ieri altri due addii importanti, quelli del prorettore vicario Nicoletta De Francesco e di Roberto Barbuti, il direttore del Museo di Storia Naturale che ieri così scriveva a Mancarella: «Magnifico Rettore, il direttore di un Centro di Ateneo è nominato dal Rettore tra i Professori aderenti al Centro. Ho sempre inteso questa nomina come segno di reciproca fiducia e stima. Dato che, da parte mia, è cessata la fiducia e la stima nei tuoi confronti, sono costretto a rassegnare le mie dimissioni da Direttore del Museo di Storia Naturale». A pesare sono poi le dimissioni della vice di Mancarella, la prorettrice De Francesco, sua grande sostenitrice alle elezioni del 2016 e figura con grande esperienza nell’amministrazione dell’Ateneo.

«Non ho condiviso che il rettore abbia subito accettato le dimissioni dei miei colleghi che in tutto questo tempo avevano lavorato con lui – spiega la Di Francesco –. Da parte mia sono venute a mancare fiducia e stima nei suoi confronti non condividendone il modo di gestire le persone del nostro Ateneo». E conclude: «Nel clima di sospetto e di dirigismo che si era creato non c’erano più le condizioni per proseguire». E c’è già chi pensa a un dejà vu con il caso Barone/Scuola Normale.

AGIORNAMENTO - Carlo Petronio, professore ordinario di Geometria al Dipartimento di Matematica, è il nuovo prorettore vicario dell'Università di Pisa. Lo ha reso noto l'ateneo. "Ho chiesto a Petronio la disponibilità a ricoprire la carica di prorettore vicario - ha spiegato il rettore Paolo Mancarella, senza fare alcun riferimento alle tensioni interne - alla luce del suo alto profilo scientifico e avendone apprezzato, in questi anni in cui è stato membro del Senato Accademico, le qualità umane e professionali, la lealtà e soprattutto il suo grande senso istituzionale, dote imprescindibile per ricoprire un tale ruolo. Penso anche che Petronio saprà mettere a disposizione dell'ateneo il suo bagaglio di esperienze maturate prima come presidente di corso di laurea e poi come direttore del Dipartimento di Matematica".

Eleonora Mancini