MARIO ALBERTO FERRARI
Cronaca

Dengue, è stata dimessa dall'ospedale la paziente pisana ricoverata

I consigli del dottor Spartaco Sani: "Ricordo l’importanza di rivolgersi immediatamente al più vicino ospedale nel caso di sintomi febbrili al ritorno da mete turistiche considerate a rischio sanitario"

Il dottor Spartaco Sani

Il dottor Spartaco Sani

Pisa, 22 luglio 2025 – È stata dimessa nei giorni scorsi la donna residente nella provincia di Pisa che era risultata positiva alla Dengue dopo un recente viaggio nel Sud-Est Asiatico. Ricoverata nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Livorno, diretto dal dottor Spartaco Sani, la paziente è tornata a casa in buone condizioni di salute e, come sottolineato dalle autorità sanitarie, non rappresenta alcun rischio diretto di contagio per la popolazione.

Il caso, seguito con attenzione dagli operatori sanitari e dai servizi territoriali, si è risolto positivamente anche grazie all’intervento tempestivo del personale medico e alla pronta diagnosi effettuata dagli specialisti del Laboratorio di Microbiologia dell’ospedale livornese. «Siamo molto soddisfatti dell’evoluzione clinica – ha dichiarato il dottor Sani, direttore dell’Area delle Malattie Infettive dell’Azienda USL Toscana nord ovest – e vogliamo ribadire quanto sia importante, al rientro da Paesi considerati a rischio sanitario, prestare attenzione a eventuali sintomi febbrili o influenzali e recarsi immediatamente in ospedale». Una diagnosi precoce, infatti, non solo consente cure più efficaci e rapide per il singolo paziente, ma permette anche di attivare le misure di prevenzione necessarie per evitare possibili focolai locali. Nel caso specifico, la segnalazione del contagio ha permesso all’Unità di Igiene e Sanità Pubblica dell’Azienda sanitaria di avviare le operazioni di disinfestazione nelle aree in cui la donna ha soggiornato dopo il rientro in Italia. Le operazioni, svolte in collaborazione con il Comune competente, rientrano nelle misure standard previste per impedire un’eventuale trasmissione autoctona della Dengue. Il virus, infatti, non si trasmette direttamente da persona a persona, ma può essere veicolato dalle zanzare del genere Aedes, in particolare la zanzara tigre, che può infettarsi pungendo una persona ammalata nei primi giorni della malattia e successivamente trasmettere il virus ad altri individui. «È proprio per questo – aggiunge Sani – che le misure di profilassi ambientale sono fondamentali. Agire in fretta per abbassare la densità di zanzare nella zona in cui il malato ha soggiornato è la chiave per scongiurare ogni rischio, seppur remoto, di diffusione locale del virus». Il caso conferma quanto sia essenziale il coordinamento tra strutture ospedaliere, laboratori, Dipartimenti di Prevenzione e amministrazioni comunali nel contenimento delle malattie infettive importate, in un contesto in cui la globalizzazione dei viaggi continua a porre nuove sfide alla sanità pubblica.