Delusi ma non sconfitti "Ora speriamo nel ritorno"

In cinquecento al giardino de La Nunziatina per sostenere la squadra del cuore. I tifosi: "La Serie A è il sogno di una vita e noi non molliamo"

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di Ilaria Vallerini

Il cuore nerazzurro non smette di battere nonostante questo strana impennata di caldo di maggio. A La Nunziatina suona il fischio d’inizio di Benevento-Pisa mentre scorrono sorrisi e birra tra i tifosi, quanto occorre per rinfrescarsi dall’arsura. Oltre 500 tifosi si sono dati appuntamento davanti al maxi-schermo forti delle loro speranze. "Vogliamo andare in finale e finalmente raggiungere la serie A, questo è il nostro più grande sogno. La nostra generazione non ha vissuto quel momento di gloria e ora è giunta l’ora di riscrivere la storia", affermano i migliori amici Filippo Fantacci, Lorenzo Francione e Leonardo Cosimi.

Il cambio di stagione influenza l’outfit di questa serata "Fa troppo caldo, la sciarpa è nel cuore", commenta il tifoso Antonio Ciociaro. Si ripongono nell’armadio gli indumenti invenali nerazzurri e si sfoggiano le maglie a mezze maniche con i colori del Pisa. Le “sorelle“ e i “fratelli“ di maglia sono presenti a tutti gli incontri. "Noi ci crediamo fino all’ultimo rantolo – dicono scherzosi –. La serie A? Non se ne parla, porta sfortuna", commentano Barbara Puccetti, la figlia Mery e Paola Mancini. Indossano anche loro la maglia verde proprio come i calciatori che corrono sul campo. Al 20esimo minuto il gol di Barba del Benevento fa paura, ma poi viene annullato e la platea si distende. I playoff fanno penare, è amore e odio. Il primo tempo finisce 0-0. Ci si rilassa. "Lei è una tifosa sfegatata", dicono dei ragazzi indicando Alice Pardossi. Una ragazza giovane, capelli d’oro, la maglia nerazzurra da quando era adolescente e andava allo stadio insieme a suo fratello. Una tradizione che non si è mai persa tra i due che si sono ritrovati fianco a fianco anche a La Nunziatina. "A questo punto non ci resta che sperare", dice. Secondo tempo. La tensione si fa sentire, le occasioni perse dal Pisa sono tante e lo sconforto nell’aria è palpabile. Poi all’84esimo minuto la rete di Lapadula gela tutti.

Termina la partita e i pisani rincasano rammaricati, ma non certi abbattuti. C’è ancora una partita di ritorno da giocare, proprio qui all’Arena, e la storia è ancora tutta da scrivere.