Darsena Europa, il ministero chiede parere tecnico al Parco

Il presidente Bani: "Siamo soddisfatti della richiesta pervenuta dal Governo. Non si parla solo degli interessi degli operatori ma anche degli effetti ambientali"

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di Gabriele Masiero

Il Parco San Rossore Migliarino Massaciuccoli esprimerà entro la fine di febbraio un parere tecnico sui possibili effetti ambientali che la Darsena Europa, il nuovo maxi terminal in costruzione al porto di Livorno, potrebbe produrre: dall’erosione costiera alle conseguenze per l’ecosistema marino caratteristico a partire dalle praterie di Posidonia della Meloria. Ma anche sulla spiaggia di Calambrone. La richiesta è giunta lo scorso 21 dicembre dal ministero dell’Ambiente, ma è stata resa nota ieri dall’ente regionale che ha comunicato anche le tempistiche previste: 60 giorni di tempo. "Finalmente - esulta il presidente dell’area protetta, Lorenzo Bani - non si parla solo dei legittimi interessi degli operatori turistici e balneari ma anche degli aspetti ambientali che sono altrettanto importanti. Perché una volta in funzione gli effetti di erosione costiera sulla spiaggia del Calambrone possono essere estremamente significativi con conseguenza anche degli ambienti dunali". Per questo Bani è soddisfatto della richiesta pervenuta dal Governo "perché dopo varie sollecitazioni inviate al ministero, anche grazie alla Regione, ci viene infine richiesto in via ufficiale un parere tecnico-ambientale sull’impatto che questa grande opera avrà sia sulla vicina area marina Protetta delle Secche delle Meloria sia sulla confinante Riserva della Biosfera Unesco ‘Selva Pisana’, al cui interno ricade il Parco di Migliarino San Rossore Massaciuccoli con le fasce costiere dunali e boscate che da Calambrone arrivano fino alla Lecciona, a Viareggio".

La Darsena Europa, aggiunge Bani, "è un’opera importante per l’economia toscana che proprio per questo deve essere realizzata con la necessaria attenzione al territorio, rispondendo alle legittime preoccupazioni sia delle associazioni ambientaliste sia degli operatori turistici e balneari e il parere dei nostri tecnici sarà fondamentale nel procedimento di valutazione di impatto ambientale necessario per consentire l’opera: siamo già al lavoro per rispettare il termine dei 60 giorni richiesti dal ministero per produrlo". L’importanza del tema naturalistico, conclude Bani, "finalmente viene messa al pari di tutti gli altri, soprattutto per la tutela della Posidonia, che dovrà essere protetta anche dalle rotte delle navi dirette al futuro terminal: è importante che tutti questi studi si facciano prima della sua realizzazione per assicurare che questa infrastrutttura possa nascere rispettando il contesto ambientale, economico e turistico in cui andrà a collocarsi".