Dario Di Tocco super jockey

Il fantino 25enne di Mezzana è vice campione d’Italia. Già due triplette a San Rossore. "In sella a 14 anni"

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di Renzo Castelli

Da tante stagioni Barbaricina non è più la fucina dei migliori fantini italiani. L’ultimo grande protagonista pisano fu Sandro Parravani che vinse il “Pisa” ventuno anni fa con Salselon quando già era al tramonto della carriera. Da allora, silenzio. Non è facile collegare il nome della nuova star del galoppo italiano, il fantino Dario Di Tocco, alla storia dell’ippica pisana perché non è facile collegare il suo luogo di nascita – Mezzana, frazione alle porte di Pisa – a vicende sportive che furono tanto gloriose. Ma il giovane, che vi è nato 25 anni fa, non è un fantino qualunque. Quattro anni fa, quando era ancora agli inizi, intuimmo che era più di una promessa e gli facemmo una prima intervista. Avevamo visto giusto. Nel 2022 Dario Di Tocco ha conteso il primato a un ’mostro’ come Dario Vargiu portando a casa qualcosa come 130 vittorie. E in questo 2023 ha già cominciato a dettare la sua legge con una triplette di successi in due giornate di corse.

“Di studiare ho sempre avuto poca voglia”, ammette. E così a 14 anni era già in scuderia a Barbaricina dall’allenatore Marco Gasparini a cercare di capire qualcosa dei cavalli verso i quali provava un’autentica attrazione. “Poi colsi al volo un’opportunità - ci dice – Frequentai il corso allievi fantini che si teneva a Barbaricina”. Fu, quello, l’ultimo corso di una lunga stagione che aveva dato tanti campioni.

“Da quell’esperienza – ricorda ancora – uscii maturato. Anche perché mi ero presentato a quel corso avendo già fatto un’esperienza di sei mesi in Germania, a Dusseldorf. Là avevo imparato davvero molto perché quella un ippica dove tutto è organizzato, tutto è perfetto”.

Dario Di Tocco disputò la prima corsa a 17 anni (“Con Xilofono - ricorda - E non mi piazzai. Ma un mese dopo, a Varese, vinsi la mia prima corsa in sella un cavallo che si chiamava Blu Air Tango, un nome difficile che però non potrò mai dimenticare”). Un contratto di lavoro lo lega a una scuderia importante come quella di Cristiana Brivio ed Endo Botti, una scuderia pisana la cui sede storica, dal 1926, è la Razza Latina di via del Capannone. ”E’ un complesso di serie A”, commenta il nostro eroe di Mezzana. E infatti i successi fino ad oggi non sono mancati. Il più bello di una carriera appena iniziata? “Direi il premio ‘Ribot’ a Roma in sella a Fulminix nel 2021. Una corsa di Gruppo dà sempre prestigio”.

Un fantino al mattino lavora sodo ma al pomeriggio che fa? Dario Di Tocco non è un intellettuale. Esclusa perciò la lettura, ha due passioni: la pesca e la caccia. Ma pesci e lepri possono stare tranquilli: con gli impegni che ha su e giù per l’Italia in cerca di vittorie, di tempo gliene resta davvero poco.