Marco
Ammannati*
Non è una soluzione efficace l’ipotesi di trasformare i crediti fiscali in finanziamenti assistiti con garanzia pubblica per svuotare i cassetti fiscali delle migliaia di imprese che hanno riconosciuto lo sconto in fattura per i bonus all’edilizia.
Questo alla luce della recente indagine di CNA nazionale
che attesta che poco meno di 50mila imprese italiane non riescono a smobilizzare
i crediti accumulati.
Mi sento di intervenire nuovamente sulla normativa che regola gli ecobonus e, più in generale, tutto il sistema degli incentivi per la riqualificazione degli immobili.
Un quadro generale che sta paralizzando non solo
il settore degli edili e dei costruttori, ma anche tutte le imprese e i mestieri che lavorano per contenere le emissioni inquinanti degli impianti termici proponendo soluzioni meno impattanti per l’ambiente.
Tutti settori, questi,
che sono trainanti per la crescita del paese e per gli obiettivi della transizione energetica.
Come associazione
di categoria chiediamo,
quindi anche a livello provinciale, che il grave problema dei crediti
fiscali - che mette
a rischio la vita di molte imprese – necessita urgentemente di un
intervento straordinario da parte dello Stato.
Servirebbe una sorta di bilanciamento
automatico a costo
zero tra utilizzo del credito fiscale e oneri del prestito bancario.
* Presidente
impiantisti CNA
Provincia di Pisa