
Antonio Petrolino ingegnere e giornalista di Seconda cronaca. Appuntamento questa sera alle 21.30 alla Gipsoteca di Piazza San Paolo all’Orto
PISA
Non è un libro di ricette ma anche sì. Non è una guida per gastronauti ma anche sì. Non è un saggio storico e forse non è neppure un libro. Ed allora cosa si presenta questa sera alle 21.30 alla Gipsoteca di Piazza San Paolo all’Orto? Si presenta "Muggini e stelle Michelin" l’ennesima pepita setacciata dalla storia polverosa dalla redazione di Seconda cronaca. Questa volta però, il setaccio è nelle mani del cofondatore della rivista, Antonio Petrolino, ingegnere e giornalista che miscela il fiuto e la curiosità del reporter con la nettezza di un ingegnere.
Petrolino cosa ci proponi come entré dello chef?
"Ad esempio, l’avere ricostruito tutta la storia della pizza pisana. Praticamente viene fuori che tutte, tutte le pizzerie della pizza pisana in teglia discendono da due ragazzi che negli anni Venti del Novecento, si sono trasferiti da Altopascio, a Pisa. Ne abbiamo ricostruito proprio l’albero genealogico pubblicato sul libro".
L’appetito vien mangiando, quindi? Poi?
"Le albicocche Maria Pia di Pacini a Rigoli sono un incrocio studiato da un professore universitario di Pisa e da un agricoltore, una storia incredibile di rapporto tra accademici e gente che si sporca le mani. Con un ittiologo di Catania ci siamo messi a parlare con i pescatori di Marina per dare i nomi ai vari tipi di muggine. E’ stato esilarante con i pescatori che chiamano con nomi diversi lo stesso pesce e l’ittiologo che si indigna. Però poi alla fine scriviamo quando comprare i muggini a Marina". Si mangia dunque ma si beve anche con Seconda cronaca?
"Il vino San Torpe’ è una Doc pisana che nessuno si fila. Lo abbiamo raccontato parlando coi produttori fino a una degustazione con il sommelier Fabrizio Macchia. E sempre di vino e santi si racconta del miracolo con cui San Ranieri smascherò un oste furbo a Messina".
In questa carrellata enogastronomica manca la Pisa caput mundi con lo spadone medievale, i preti, gli assalti alle mura.
"Raccontiamo degli assalti alle mura, sì ma dei capperi. E poi… Cosa mangiavano i preti pisani del medioevo e dove si procuravano le aragoste, mentre altri preti, i monaci di Calci, arrostivano lontre".
Campanili ma soprattutto campanilismi, ce ne sono?
"La tagliata è un’invenzione dei pisani e non dei gigliati.In Inghilterra è molto più famosa Livorno di Pisa. Perché? Tutto ruota intorno ad uno o più uova".
Carlo Venturini