ANTONIA CASINI
Cronaca

"Covid: ritardi e caos, chiedete i danni"

L’avvocato Nicola Favati del Tribunale per i diritti del malato: "Abbiamo istituito un osservatorio, inviateci le segnalazioni"

L'avvocato Nicola Favati

Pisa, 30 ottobre 2020 - Ritardi, grossi disagi, informazioni contraddittorie o poco chiare. L’associazione Cittadinanzattiva ha creato anche un osservatorio sul Covid, [email protected]. A spiegare come si può tutelare chi pensa di essere stato danneggiato in questo periodo è l’avvocato Nicola Favati, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato di Pisa e presidente regionale di Cittadinazattiva (la referente locale è Daniela Puccini) di cui fa parte il Tribunale. Dove si trova? "Ci sono due punti di incontri, uno a Cisanello e l’altro al Santa Chiara, www.cittadinanzattivatoscana.it, 3318780548, 050-992438, [email protected]) stesso. E’ una rete formata da cittadini volontari, nata per affermare i valori del servizio sanitario pubblico e quando questo non funziona per tutelare i diritti dei cittadini e domandare giustizia per responsabilizzare le istituzioni e perché quella violazione non si ripeta". Avete avuto segnalazioni sul Corona? "In questo periodo riguardano principalmente i gravi ritardi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie non Covid, il tema di grandissimo rilievo dell’umanizzazione delle cure per l’isolamento affettivo e umano dei ricoverati nei presidi, soprattutto per i bambini e per gli anziani nelle Rsa; ancora molte sono le denunce in materia di presunti errori medici. Ma le segnalazioni in crescita esponenziale negli ultimi giorni riguardano proprio le famiglie che sono ostaggio dei ritardi nell’esecuzione dei tamponi. La situazione per alcuni è insostenibile; si parla di bambini che non possono uscire di casa e andare a scuola non perché malati o asintomatici ma ostaggio di ingiustificabili ritardi nel fare i tamponi. Su questo tema le istituzioni del territorio devono dare una risposta precisa, puntuale e soprattutto prioritaria. Altrimenti, in questa situazione, è davvero difficile pensare che le regole possano essere rispettate e in gioco è la salute di tutti ma soprattutto la credibilità e la fiducia nelle istituzioni sanitarie". Ci sono i margini per chiedere un risarcimento? I tempi? "Da un punto di vista tecnico, giuridico, è prematuro poter affermare che i ritardi di questi giorni possano dar luogo a risarcimenti, ma è certo che quando sarà possibile accertare come sono andate le cose, se una persona ha subito un danno a causa di negligenze organizzative, sia esso un paziente o un operatore sanitario, avrà ragione di chiedere un risarcimento". Ci sono responsabilità, dunque. "Da un punto di vista sanitario, l’attuale situazione di ripresa dei contagi era assolutamente prevista e annunciata dalla scorsa primavera e questo aggrava le responsabilità di chi non ha saputo organizzare i servizi ed espone certamente ad azioni di risarcimento. Il Covid non giustifica la negligenza di chi ha il compito di programmare i servizi di emergenza". Che cosa possono fare le persone in questo momento di grande caos e solitudine? "La nostra associazione ha dato vita all’“osservatorio sull’emergenza Covid” a cui è possibile rivolgersi per segnalare disfunzioni e criticità o anche semplicemente per unirsi ai nostri volontari". Il nostro sistema sanitario come sta regendo? "Paradossalmente non è l’epidemia che sta bloccando l’economia, il lavoro, il tempo libero e la nostra vita di relazione, ma il rischio di tenuta del sistema sanitario che non è in grado di dare risposte all’altezza. Su questo bisognerà aprire una discussione seria e non ideologica a partire dai bisogni dei cittadini, per tutelare non solo la nostra salute ma la qualità della nostra vita in generale".