Corruzione in Comune: il giorno dei tecnici

I sopralluoghi e le misurazioni, parlano i consulenti del pubblico ministero

Corruzione in Comune: il giorno dei tecnici

Corruzione in Comune: il giorno dei tecnici

Caso "corruzione in Comune", prosegue il processo. Ieri pomeriggio era il giorno dei consulenti tecnici del pubblico ministero. Erano nove gli imputati nel secondo troncone dell’inchiesta. Tre i patteggiamenti, un’assoluzione, un non luogo a procedere e una messa alla prova. Tre, Fabio Mannocci, polizia municipale (avvocato Porcaro D’Ambrosio), Simone Giommoni, geometra del Comune (avvocato Stefano Del Corso) e Giovanni Costanza (Giovanni Frullano), agenzia immobiliare, sono stati rinviati a giudizio. Tre i filoni: tutto era cominciato con una denuncia interna alla municipale. Il primo è, appunto, sui controlli della municipale che sarebbero stati anticipati ad alcuni imprenditori; il secondo, sulle presunte mazzette per agevolare pratiche in Comune; il terzo, emerso dopo, riguardava un "abuso".

Ieri, la difesa Costanza, l’avvocato Frullano, ha presentato un’eccezione. Secondo quanto sostenuto dal legale, in base alla riforma Cartabia, si sarebbe dovuta presentare la relazione del consulente sette giorni prima. Per questo è stato chiesto un rinvio. Proprio la pubblica accusa, Flavia Alemi, ha ribattuto che l’atto era stato depositato con la fine conclusione indagini. I giudici hanno respinto l’eccezione chiamando a deporre i consulenti che hanno raccontato di aver effettuato sopralluoghi, in presenza della controparte. L’architetto Claudio Franco ha spiegato le misure minime da rispettare e quelle reali e i dettagli della scia. Le indagini erano state seguite dagli uomini dell’Arma di Pisa.