REDAZIONE PISA

Copisterie al setaccio: tre denunce. Interi libri riprodotti in vendita

Blitz della guardia di finanza nelle attività del centro: numerosi e costosi volumi fotocopiati. "Erano nei retrobottega molto defilati e nascosti dalle tende". Anche chi compra rischia l’incauto acquisto

I controlli della guardia di finanza nelle copisterie

Pisa, 14 ottobre 2023 – Gli universitari sono tornati in città, l’ateneo ha ripreso a pieno ritmo con lezioni ed esami in presenza. La guardia di finanza di Pisa ha passato dunque al setaccio le copisterie in zona centro, quella vicina alle facoltà per controllare il rispetto della legge sul copyright. Trovati interi libri fotocopiati in vendita. Un’attività di "prevenzione e repressione" sulla pirateria e, in particolare, della reprografia illecita (articolo 68), la copia abusiva di opere editoriali. Individuate "diverse copisterie, concentrate prevalentemente nella zona universitaria di Pisa".

Nel dettaglio: il gruppo di Pisa ha denunciato 3 persone accusate di aver riprodotto "numerosissimi, oltreché costosi, testi universitari", detenuti sia in formato cartaceo, che digitale. Sequestrati personal computer, hard disk e altri dispositivi di memoria, dentro c’erano le scansioni integrali di diverse opere librarie, pronte per la stampa e la rivendita; rinvenute oltre 220 riproduzioni integrali di libri già fotocopiati e rilegati, pronti - hanno ricostruito i finanzieri - per la vendita. Avevano infatti etichette con un prezzo tra i 15 e i 25 euro, quello originale fino a 65 circa. Le fiamme gialle in alcuni casi, hanno trovato le riproduzioni dei libri nei retrobottega, accessibili da porticine seminascoste da tende. Le legge sul diritto d’autore - precisa la gdf – non vieta del tutto la riproduzione di opere dell’ingegno ma la circoscrive a finalità di "uso personale" del cliente e, "comunque, previo pagamento di un compenso forfettario alla Siae a cura di ciascun punto di riproduzione".

I ricavi. "Il fenomeno della reprografia illecita genera ogni anno un voluminoso giro d’affari". I prezzi applicati "sono molto inferiori", un metodo che, riferiscono i baschi verdi, fa realizzare "facili guadagni alterando la libera concorrenza". Da ricordare che anche gli acquirenti rischiano una sanzione amministrativa.

A. C.