Picchia e stupra una ragazza. Condannato a 12 anni

I due si sono conosciuti in un locale: lui l’ha massacrata nella casa in cui lei era ospite. La trentenne finita in ospedale con 10 costole rotte

I rilievi della Scientifica in via Vespucci (foto Del Punta/Valtriani)

I rilievi della Scientifica in via Vespucci (foto Del Punta/Valtriani)

Pisa, 10 febbraio 2023 - La Scientifica aveva passato ore nell’appartamento, vista dai residenti spaventati. La notizia aveva sconvolto il quartiere pisano. Ieri la condanna a 12 anni per tentato omicidio e violenza sessuale per il 40enne originario di Taranto dove si trova ora in carcere: era stato arrestato dopo 10 giorni dall’episodio. L’operaio era di passaggio a Pisa, dove lavorava su un cantiere edile ed era alloggiato per qualche giorno in via Vespucci: là era esplosa la violenza di notte. La donna, conosciuta poco prima, era rimasta ore - la ricostruzione fatta dagli agenti della squadra mobile - in quella casa, picchiata fino a farla svenire, e stuprata. Riuscì poi ad andarsene e fu portata in pronto soccorso: mandibola rotta e 10 costole fratturate. La trentenne di origini straniere, ma residente in Valdera, aveva subito calci e pugni fino a perdere i sensi. Porta ancora le conseguenze di quel fatto. Ha seguito il processo come persona offesa con l’avvocato Ottavio Bonaccorsi del foro di Pisa ma non si è costituita parte civile.

La storia molto dolorosa per lei. Il primo febbraio del 2022 conosce in un locale un uomo più grande di lei di 10 anni. I due si spostano nella stanza dove lui abita per qualche giorno. Prima l’aggressione verbale, poi quella fisica, il 40enne infierisce più volte su di lei. Sul pavimento restano, nonostante i tentativi di ripulire, sangue e fluidi raccolti dalla Scientifica in un lunghissimo sopralluogo. Lei si sveglia nel letto accanto a lui. Piange e lo implora: "Riportami a casa", parla con fatica, la bocca distrutta dalle botte. Lui alla fine cede, la accompagna e se ne va. Lei viene soccorsa dai familiari e condotta in ospedale dove si attiva il percorso per donne maltrattate. Partono le indagini non facili, viene individuato il locale dove è stata tenuta, si trova in una strada vicina alla Stazione, via Vespucci, un quartiere con tanti problemi di sicurezza anche se questo episodio potrebbe accadere. Testimonianze, racconti, le parole di lei, i rilievi, i condomini spaventati. Si arriva così al 40enne, di origine romena, che intanto è tornato a Taranto dove risiede: viene fermato, l’arresto convalidato.

Ieri mattina, davanti al giudice Laghezza, la pm Flavia Alemi, aveva chiesto 14 anni e 8 mesi, il 40enne, che si trova tuttora in carcere, è stato condannato a 12 anni. Sull’episodio si erano espresse associazioni e comitati. E il coordinamento unitario donne di Cgil, Cisl e Uil aveva offerto alla signora sostegno. Non solo pratico ma anche psicologico.